L’Irccs Fatebenefratelli aiuterà i giovani bresciani a “dimenticare” il Covid 19. Si tratta di un progetto co-finanziato dalla Fondazione della Comunità Bresciana e che si realizza attraverso interventi psicoeducativi rivolti a coloro che durante il periodo della pandemia hanno manifestato segni e sintomi di problematiche di salute mentale. Saranno interventi di gruppo gratuiti presso l’Istituto San Giovanni di Dio di Brescia, rivolti a giovani fra i 16 e i 25 anni. Si partirà con una consulenza diagnostica ad accesso diretto e in un secondo momento, alle singole persone verrà proposta la possibilità di partecipare ad uno di tre possibili percorsi psicoeducativi specialistici di gruppo, per la cura di tre tipi di problemi: ansia e depressione, regolazione emotiva (autolesionismo, disturbi alimentari) e ritiro sociale o fobia sociale.
“L’adolescenza è un periodo chiave poiché la gran parte delle malattie mentali esordisce entro i 25 anni – osserva la responsabile del progetto, Roberta Rossi -. Si stima che il 10% dei bambini e dei giovani abbia problemi di salute mentale così significativi da avere un impatto non solo sulla loro vita quotidiana ma, se non trattati, anche sulla loro salute mentale durante la successiva età adulta. Un recente studio epidemiologico ha mostrato che il 35% degli intervistati è risultato positivo allo screening per almeno uno dei disturbi mentali valutati nel corso della vita e il 31% è risultato positivo allo screening per almeno un disturbo nei 12 mesi antecedenti l’intervista. I disturbi, in genere, hanno avuto insorgenza nella prima adolescenza (14-16 anni) e la diagnosi precoce è cruciale. L’emergenza Covid-19 (distanziamento fisico, chiusura delle scuole, limitati accessi ai servizi di cura, chiusura degli spazi di svago ecc.) ha avuto un impatto importante su tutti i giovani, oltre che su chi già vive in una condizione di fragilità. In un ampio studio condotto negli Stati Uniti su studenti di un college, è stato appurato che quasi la metà degli studenti (48.14%) mostrava livelli di depressione da moderati a gravi, che circa 1/3 (38.48%) presentava livelli di ansia da moderati a gravi e che circa un giovane su 5 aveva pensieri suicidari”.