(Strasburgo) Alla presenza della presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, è stato inaugurato oggi a Strasburgo il busto di bronzo dedicato a Simone Veil. La Veil, figura centrale del femminismo, è considerata una delle madri dell’Unione europea: dal 1979 al 1982 è stata il primo presidente del Parlamento europeo eletto per suffragio universale e la prima donna ad aver ricoperto questo ruolo.
Ebrea, nata nel 1927 a Nizza, fu deportata ad Auschwitz-Birkenau insieme a tutta la famiglia. Sopravvissuta allo sterminio, divenne magistrato e, successivamente, ricoprì diversi incarichi come ministro: giustizia, sanità, affari sociali. Nel corso dei suoi 14 anni al Parlamento europeo, Simone Veil fu anche presidente della commissione Affari legali e membro delle commissioni ambiente, affari politici, affari esteri e sicurezza e membro della Sottocommissione sui diritti umani. In suo onore, nel 2011 la piazza di fronte all’edificio principale del Parlamento europeo a Bruxelles ha preso il nome di Agora Simone Veil.
Di “riconciliazione e perdono” ha parlato la presidente Metsola nel ricordare la figura della politica francese, che “su questi pilastri credeva fosse possibile ricostruire un avvenire migliore per l’Europa”. Nel suo discorso, oltre a ricordarne l’impegno per l’unità e la pacificazione, la Metsola ha voluto rievocare anche “l’eredità più importante della Veil: la sua lotta per i diritti delle donne”. “A Simone Veil”, ha concluso la presidente, “sono riconoscente, a titolo personale e istituzionale”.
Visibilmente commosso è intervenuto Pierre-François Veil, figlio minore della statista, scomparsa nel 2017, che, nel ringraziare per l’omaggio alla memoria della madre, ha letto un brano dal discorso da lei tenuto ad Amsterdam nel luglio del 2006. Parole che, ha sottolineato il figlio, restano di stringente attualità: “La democrazia si basa sulla fiducia nei singoli cittadini che decidono insieme sul loro futuro comune, sulla base di valori condivisi. Coraggio civico, tolleranza, rispetto per gli altri, questi valori dell’Europa sono quelli che la storia del nazismo ha dimostrato essere i più necessari nelle ore più buie. Furono loro che, nei cuori e nelle menti, nei gesti e nelle azioni di pochi, salvarono l’onore quando intere nazioni affondarono”.
Presente alla cerimonia Jean-Louis de Valmigère, presidente della Fondazione per Strasburgo che ha voluto donare gli 8 busti di Simone Veil che prossimamente saranno collocati in diverse sedi rappresentative e di memoria civile: al municipio di Strasburgo, all’Assemblea nazionale a Parigi, all’Accademia di Francia, al Pantheon di Parigi, al Memoriale della Shoah, alla città di Nizza. L’ultimo sarà eretto a Birkenau, di fronte all’edificio dove la Veil fu detenuta.
Al termine dell’evento, grazie a un coro di voci femminili, sono stati eseguiti gli inni ucraino ed europeo.