“La lombalgia nell’anziano – Curare con competenza e amore” è il titolo del convegno che si svolgerà all’Hotel Serapide, a Pozzuoli, il 1° luglio, e che ha il patrocinio del Forum sociosanitario. “Il dolore a livello lombare è diffuso nell’anziano. Nell’80% delle persone capita di soffrire di dolore di schiena nella propria vita – ricorda il coordinatore scientifico Aldo Bova, che è anche il presidente nazionale del Forum sociosanitario -. Nelle persone oltre i sessanta anni la sofferenza lombare si presenta sempre con maggiore frequenza; gli episodi di dolore, andando verso l’età più avanzata, aumentano nella frequenza e in larga parte di casi acquisiscono un carattere di cronicità. Il dolore lombare crea, a seconda della sua intensità, sofferenza e limitazioni funzionali e relazionali, che generano un peggioramento della qualità della vita e, in tanti casi, una limitazione della autonomia personale. Questo determina un notevole carico per la persona ammalata, per la famiglia, per la società , per il Ssn”. Per Bova, “dinanzi alla sofferenza lombare si ha il dovere di studiare le cause e conoscerle, dove possibile, di progettare il trattamento e seguirlo, per far guarire il paziente o per accompagnarlo al meglio nella sua sofferenza, per lenire il dolore e rendere migliore la qualità della vita. Nello studio e nella cura della lombalgia cronica sono coinvolte varie figure del mondo della sanità : medico di famiglia, ortopedici, fisiatri, reumatologi, radiologi, terapisti della riabilitazione, infermieri, psicologi, i rappresentanti delle istituzioni sanitarie e, con ruolo importante, la famiglia”.
Con l’incontro del 1° luglio si focalizzerà l’attenzione su diversi aspetti: “Fare prevenzione; approcciare l’ammalato, sapendo che si è dinanzi ad una persona umana con la sua fisicità, le sue condizioni psicologiche, la sua spiritualità, la sua cultura, le sue condizioni familiari e socioeconomiche; comprendere l’origine del dolore; conoscere i mezzi a disposizione per la terapia, da quelli farmacologici a quelli fisioterapici e riabilitativi, a quelli psicologici, microchirurgici, chirurgici; capire che per la persona anziana che soffre di lombalgia cronica è importantissimo l’atteggiamento della ‘cura’ e l’atteggiamento umano ed empatico dello staff curante; far riacquisire nel migliore dei modi ai pazienti l’autonomia di gestione della propria persona e dei rapporti con la comunità”.