In occasione della Giornata mondiale del rifugiato che si è tenuta il 20 giugno, la Comunità di Sant’Egidio invita tutti a partecipare, in presenza o in streaming, alla veglia “Morire di Speranza”, organizzata insieme alle altre associazioni impegnate nell’accoglienza e nell’integrazione delle persone fuggite da guerre o da situazioni insostenibili nei loro Paesi (Associazione Centro Astalli, Caritas Italiana, Fondazione Migrantes, Federazione Chiese evangeliche in Italia, Scalabrini Migration International Network, Acli, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Acse).
A Roma, nella basilica di Santa Maria in Trastevere, domani – giovedì 23 giugno – alle ore 18,30, verranno ricordate le 61mila persone morte, senza contare i dispersi, dal 1990 a oggi, nel mare Mediterraneo o nelle altre rotte, via terra, dell’immigrazione verso l’Europa. “Un conteggio drammatico, che negli ultimi anni ha subito una preoccupante accelerazione: sono infatti ben 21mila le persone che, dal 2015 ad oggi, hanno perso la vita nel Mediterraneo e lungo le vie di terra nel tentativo di raggiungere il nostro continente, soprattutto dalla Libia attraverso la rotta del Mediterraneo centrale. A queste si devono aggiungere le 58 persone che sono morte cercando di attraversare il confine tra Bielorussia e Polonia”, ricorda una nota della Comunità di Sant’Egidio.
Durante la veglia di Santa Maria in Trastevere, che sarà presieduta, dal card. Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, verranno ricordati alcuni nomi di chi è scomparso e accese candele in loro memoria. Parteciperanno numerosi immigrati di diversa origine, tra cui alcuni venuti in Italia con i corridoi umanitari, e saranno presenti anche familiari e amici di chi ha perso la vita in mare.