“In Etiopia, Kenya e Somalia, oltre 1,7 milioni di bambini hanno urgente bisogno di cure per la malnutrizione acuta grave, un fenomeno legato anche alla crisi Ucraina e sempre più in aumento”: lo ha dichiarato oggi il portavoce dell’Unicef Italia Andrea Iacomini.
“Nel corso degli ultimi due anni – evidenzia – sono mancate 4 stagioni delle piogge, distrutti i raccolti e il bestiame, prosciugate le fonti d’acqua. Le previsioni indicano inoltre che anche le prossime piogge di ottobre-dicembre potrebbero non verificarsi. Tutti e 3 i Paesi hanno registrato un numero sempre più alto di bambini gravemente malnutriti ammessi a cure nei primi tre mesi del 2022, rispetto allo stesso periodo nel 2021: in Etiopia il tasso è stato più alto del 27%; in Somalia del 48%; in Kenya del 71%. Siamo di fronte ad una emergenza che esploderà nelle prossime settimane”.
Per il portavoce di Unicef Italia, “anche i tassi di mortalità sono preoccupanti. Quest’anno, in diverse delle aree più duramente colpite del Corno d’Africa, il numero di bambini morti per malnutrizione acuta grave con complicazioni mediche nei centri di trattamento ospedaliero è triplicato rispetto all’anno precedente. Tra febbraio e maggio, il numero di famiglie senza un accesso all’acqua pulita e sicura è quasi raddoppiato, passando da 5,6 milioni a 10,5 milioni nel Corno d’Africa e le vite dei bambini e delle bambine in questa zona sono esposte a maggiori rischi a causa della guerra in Ucraina. Solo la Somalia importava il 92% del grano da Russia e Ucraina ma ad oggi le linee di approvvigionamento sono bloccate. La guerra sta acuendo l’aumento vertiginoso dei prezzi globali di cibo e carburante, il che significa che molte persone in Etiopia, Kenya e Somalia non possono più permettersi i generi alimentari di base di cui hanno bisogno per sopravvivere. Stessa cosa in ucraina dove 3,2 milioni di bambini sono sfollati e la metà rischia una grave crisi alimentare senza precedenti”.
“Siamo estremamente preoccupati – conclude Iacomini -, ecco perché il G7 che si riunirà in Germania a giugno deve impegnare nuovi e ulteriori fondi al più presto per salvare vite umane. L’attenzione per l’Ucraina non può portare a trascurare altre crisi e, in ultima analisi, ad aumentare le perdite di vite umane come sta accadendo per il Corno d’Africa”.