Secondo uno studio condotto dalla Commissione europea in Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Romania e Svezia, Paesi tutti che non hanno ancora adottato l’euro, il 60% dei cittadini è favorevole all’introduzione della moneta unica. I più propensi all’adozione sono rumeni (77%) e ungheresi (69%), meno propensi sono i bulgari, gli abitanti della Repubblica ceca (44% in entrambi i casi) e gli svedesi (45%). È solo il 28% che ne vorrebbe l’introduzione “il più presto possibile”, il 19% non la vorrebbe affatto. Il 55% degli intervistati ritiene che “l’introduzione della moneta comune avrebbe conseguenze positive per il proprio Paese”, ma il 56% teme altresì che “l’introduzione dell’euro provochi un aumento dei prezzi”. Con gli anni è cresciuta la consapevolezza su questo tema europeo tra i cittadini: nel 2015 il 44% si dichiarava informato sul tema; nel 2021 la percentuale era del 51%, ora del 53%. C’è un 43% che teme che l’introduzione dell’euro porti a una parziale perdita di identità nazionale. Comunque l’83% degli intervistati ha già usato la moneta europea (e chissà se ha perso la propria identità).