Per agevolare lavoratrici e lavoratori domestici nella presentazione della domanda all’Inps per ricevere il Bonus di 200 euro, il Patronato Acli, facendo seguito alla previsione di legge, ha strutturato “una modalità di servizio temporanea, multicanale” dedicata alla categoria. Un servizio – ha dichiarato il presidente nazionale del Patronato Acli, Paolo Ricotti – che si affianca all’attività che svolgiamo tutti i giorni”.
L’indennità una tantum di 200 euro sarà corrisposta a colf e badanti solamente se ne faranno richiesta. “Parliamo di oltre 920mila collaboratori domestici regolari, una categoria di lavoratrici e lavoratori che silenziosamente garantiscono la cura dei nostri anziani, delle nostre famiglie e la tenuta del welfare del Paese”, ha proseguito Ricotti. Per le lavoratrici e i lavoratori domestici, ricorda il Patronato Acli, l’importo non sarà anticipato dalle famiglie datrici di lavoro e, una volta presentata la domanda, l’Inps pagherà a partire dal mese di luglio 2022.
“I lavoratori domestici interessati dalla misura potranno recarsi nelle sedi del Patronato Acli, dove gli operatori li aiuteranno nel compilare e inviare la richiesta in via telematica all’Inps, oppure potranno scegliere la modalità di servizio online a distanza tramite il sito dedicato bonuscolfbadanti2022.info”, ha spiegato Ricotti, precisando che “in presenza o a distanza, la presa in carico della persona e la cura delle esigenze di ciascuno restano al centro dell’attività di servizio del Patronato Acli, la relazione rimane il valore aggiunto di un servizio sociale a tu per tu con la persona. A richiedere online il bonus all’Inps, pensiamo noi. Il servizio è gratuito”.
Con l’occasione, il Patronato Acli mette poi in evidenza che “il settore badanti e collaboratori domestici presenta purtroppo uno dei più alti tassi di irregolarità lavorativa, che raggiunge quasi il 60% del totale”. “Come denunciano da tempo le Acli – ha concluso Ricotti – questo fenomeno ha un impatto diretto sulla sicurezza dei lavoratori e dei familiari, dato che i lavoratori senza contratto non possono accedere alla rete di formazione e tutela che invece protegge i lavoratori domestici regolari, né tanto meno ricevere il bonus 200 euro”.