“Purtroppo in questo momento l’Europa, e direi specialmente le famiglie in Europa, vivono un momento che per molte è tragico e per tutte è drammatico a causa della guerra in Ucraina”. Lo ha detto il Papa, ricevendo in udienza i membri delle Associazioni familiari cattoliche in Europa (Fafce), in occasione dei 25 anni dalla fondazione. “Madri e padri, al di là della loro nazionalità, non vogliono la guerra. La famiglia è la scuola della pace”, ha esclamato Francesco associandosi alla dichiarazione delle Associazioni. “Le famiglie e le reti di famiglie sono state e sono in prima linea nell’accoglienza dei rifugiati, specialmente in Lituania, Polonia e Ungheria”, l’omaggio del Papa: “Nel vostro impegno quotidiano per le famiglie, voi svolgete un duplice servizio: portate la loro voce presso le istituzioni europee e lavorate per formare reti di famiglie in tutta Europa. Questa missione è in piena consonanza con il percorso sinodale che stiamo vivendo, per fare sì che la Chiesa diventi più famiglia di famiglie. Vi ringrazio per il seminario che avete organizzato in collaborazione con il Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, incentrato sul testimoniare la bellezza della famiglia”. Citando l’incontro mondiale delle famiglie, in programma dal 22 al 27 giugno a Roma, Francesco ha inoltre richiamato l’attenzione “sulla carenza di nascite in Europa e soprattutto in Italia”, sottolineando che “c’è un legame molto stretto tra questa povertà generativa e il senso della bellezza della famiglia”. Di qui l’incoraggiamento a “favorire la nascita e il consolidamento di reti di famiglie”: “È un servizio prezioso, perché c’è bisogno di luoghi, di incontri, di comunità in cui le coppie e le famiglie si sentano accolte, accompagnate, mai sole. È urgente che le Chiese locali, in Europa e non solo, si aprano all’azione dei laici e delle famiglie che accompagnano famiglie”.