Diocesi: Fermo, grazie ai fondi 8xmille restaurata la chiesa del SS. Sacramento e Rosario

(Foto: campagna 8xmille)

A Grottazzolina la chiesa del SS. Sacramento e Rosario, da tempo inagibile, è stata restituita alla cittadinanza continuando a tramandare arte e fede alle generazioni future, grazie all’8xmille. Dichiarata inagibile dal 2016, la chiesa del paese è stata chiusa per 4 anni a causa di una serie di lesioni profonde che avevano fortemente compromesso la struttura.
Il piccolo paese marchigiano, in provincia di Fermo, è caratterizzato, con poche moderne eccezioni, dalla muratura in “mattone fermano a faccia vista”, arte in cui erano molto abili i muratori di Grottazzolina e che li ha resi celebri. Questa tecnica, sviluppata tra il XVIII e il XIX secolo, contraddistingue le facciate delle case della classe borghese e i portali delle chiese.
La chiesa del SS. Sacramento e del Rosario, eretta nella seconda metà del ‘700 dalle due confraternite a cui è intitolata, dalla semplice pianta rettangolare absidata, presenta una tradizionale facciata a cortina di mattoni, organizzata con coppie di paraste su due ordini sovrapposti. Sei alte finestre consentono alla luce di inondare l’interno, compiutamente e armonicamente decorato nel secondo ‘800 da Luigi Fontana.
“La chiesa del Santissimo Sacramento e Rosario è stata fortemente danneggiata nella zona sommitale – spiega Alma Monelli, incaricata dell’arcidiocesi di Fermo per i beni culturali – nella copertura e nelle volte. Anche l’apparato decorativo della Chiesa, molto ricco ed importante era stato compromesso. Dopo quattro anni di chiusura, finalmente, nel 2020 grazie all’8xmille alla Chiesa cattolica abbiamo potuto avviare i lavori di restauro che, in meno di un anno dal dicembre 2020 al settembre 2021, ci hanno permesso di riappropriarci della nostra splendida chiesa, espressione della memoria storica del nostro paese”.
L’intervento, principalmente strutturale, ha previsto il rifacimento totale della copertura ed il consolidamento di camorcanna e strutture murarie; il restauro ha rappresentato anche l’occasione per adeguare gli impianti e intervenire sulla ricca superficie pittorica e decorativa.
“Questo luogo aveva ed ha ancora in sé un grande spazio negli affetti dei Grottesi – spiega il parroco, don Alfredo- perché questa chiesa ha segnato le tappe fondamentali della loro vita sacramentale, spirituale e culturale. Proprio per procedere all’impegnativo restauro abbiamo pensato, nei primi mesi del 2019, di passare per la via dell’8xmille”.
Grazie a 411mila euro provenienti dalle firme degli italiani, ai quali si sono affiancati l’impegno finanziario locale e la generosità della comunità, la chiesa è stata restituita in tempi brevi alla cittadina ed ai fedeli.
“L’urgenza dell’intervento è stata sottoposta all’attenzione del nostro arcivescovo, mons. Rocco Pennacchio – conclude Monelli – che non ha esitato a sostenere la richiesta dei fondi 8xmille che, tuttavia, pur costituendo un contributo prezioso, coprono fino al massimo del 70% dei costi di consolidamento e restauro. Era necessario reperire altri fondi, 280.000 euro: la sensibilità e la generosità della comunità tutta sono state determinanti. L’importo era ed è considerevole in relazione al numero contenuto di abitanti della cittadina, solo 3.380”.

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