“Continuiamo a camminare insieme nella gioia e facciamoci ogni giorno strumento di comunione, di fraternità, di pace”. Così mons. Giuseppe Schillaci, amministratore apostolico della diocesi di Lamezia Terme, al termine della processione di san Francesco di Paola, protettore della città, momento conclusivo dei festeggiamenti patronali. “Abbiamo vissuto un momento di grande gioia, di gioia condivisa, dopo due lunghi e difficili anni – ha proseguito Schillaci –. Il senso della processione, con san Francesco di Paola che ci accompagna, è quello di camminare insieme, gli uni accanto agli altri. È questo il tratto distintivo di una comunità che desidera essere sempre più comunità. E siamo comunità nella misura in cui costruiamo fraternità e pace”.
Il pensiero del vescovo è per “coloro che sono martoriati dalla guerra ma anche alle tante situazioni difficili che toccano le nostre esistenze personali, dove non vi è pace”. “Domandiamo la pace a cominciare da noi stessi. Chiediamo a san Francesco di Paola di guidarci nella sfida quotidiana, ordinaria, di farci costruttori di pace. Siamo chiamati a incidere nella nostra comunità, a partire dal nostro piccolo, per raggiungere tutti, soprattutto coloro che stanno indietro, ai margini. Una comunità vera si riconosce se è capace di abbattere le distanze, di sentirsi un cuore solo. Oggi siamo chiamati, partendo dal nostro piccolo, a costruire qualcosa di bello per la nostra città, per la Calabria, per il mondo intero”.
Prima della benedizione finale, i padri minimi del convento lametino, guidati da padre Giovanni Sposato, hanno donato a mons. Schillaci il cingolo di san Francesco di Paola, come segno di gratitudine da parte della comunità minima lametina e di affidamento al Patrono della Calabria della persona e del ministero del vescovo Giuseppe Schillaci, nel nuovo cammino che sarà chiamato a intraprendere nella Chiesa di Nicosia.