Festa della Repubblica: card. Zuppi, “la pace non è mai scontata. Ogni persona è preziosa se è amata e difesa”, “è insignificante quando questo sguardo manca”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Le nostre istituzioni si trovano ad affrontare, in poco tempo, tanti progetti. Ma quella che chiamiamo istituzione è fatta di persone ed è proprio lei, e quanti si impegnano in mille modi per rendere umana e bella la nostra casa comune”. Lo scrive l’arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, card. Matteo Zuppi, nella lettera inviata a quanti lavorano nelle istituzioni, richiamando l’importanza di un servizio che si esprime in vari ambiti e settori della vita umana e che va a beneficio dell’intera comunità, in occasione della Festa della Repubblica.
Il porporato evidenzia pure l’importanza della solidarietà come dovere inderogabile e nella lettera non mancano i riferimenti alle difficoltà attuali, incluso il dramma prodotto dalla guerra: “Concludo col dirle che scrivo a lei ma scrivo in fondo a me stesso e a tutti noi cittadini, piccoli e grandi, e soprattutto a chi ha responsabilità perché abbiamo bisogno di tutti. La guerra attuale ci ha ricordato che la pace non è mai scontata e che bisogna lavorare tanto perché la nostra casa accolga tutti, insegni a stare insieme tra diversi, lotti contro ogni ingiustizia, difenda i diritti di ciascuno e non metta mai in discussione la persona”. Anche per questo, l’invito del presidente della Cei, “non dobbiamo avere paura di accogliere, di dare fiducia, la possibilità di mettersi alla prova, di ascoltare con l’orecchio del cuore. Aggiustiamo quello che non funziona. Ogni persona è preziosa se è amata e difesa, come ogni persona è insignificante quando questo sguardo manca”. Il card. Zuppi conclude: “È necessario che tutti coloro che lavorano nelle e per le istituzioni ritrovino un vero spirito di servizio e nel contempo che tutti i cittadini sappiano ritrovare e ricostruire la loro fiducia verso le istituzioni”.

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