Il tema dell’adolescenza ha tenuto banco nella seconda giornata del XVII Convegno nazionale di Pastorale giovanile dal titolo “La fede nell’imprevedibile”, in programma fino a domani a Lignano Sabbiadoro, e per parlare dell’imprevedibilità di questa fase della vita è stato invitato a portare la sua testimonianza Franco Nembrini, insegnante, saggista e pedagogista. Dalla sua infanzia, quarto di dieci fratelli, alla crisi adolescenziale della quale ha raccontato il fortissimo sentimento del nulla che lo ha accompagnato fino ai 17 anni, Nembrini ha raccontato la sua personale esperienza e l’incontro con don Luigi Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione di cui poi lui stesso è divenuto responsabile, dal quale ha capito cosa significa educare attraverso il piacere della verità che si conosce, stando attento sempre a guardare l’altro nel complesso, così com’è. “Il segreto dell’educazione non è voler educare. Se volete educare siate vivi”, le sue parole rivolte ai responsabili delle Pastorali giovanili delle diverse diocesi italiane. “Gli adolescenti di oggi sono come gli adolescenti di ieri. Hanno gli stessi desideri, lo stesso cuore e lo stesso bisogno di bene che l’uomo ha da sempre e che proprio nell’adolescenza si manifesta con crisi, domande, ansie e tanta confusione”, ha proseguito il saggista bergamasco che, ricordando l’importanza della testimonianza, ha concluso: “Oggi è più difficile, perché il contesto rende l’incontro tra le due generazioni più complicato. Ma dal punto di vista dell’educazione sono esattamente come eravamo noi e vanno incontrati come siamo stati incontrati noi, cioè abbracciati nel loro limite e nella loro diversità”.