Si sta lavorando alacremente nelle diocesi e nelle conferenze episcopali per giungere alla stesura delle relazioni che dovranno sintetizzare la fase di ascolto del cammino sinodale voluto da Papa Francesco per il 2021-2023. Compaiono avvisi, date, scadenze sui siti istituzionali. A Montecarlo (Principato di Monaco) è già stato stabilito che il 16 giugno ci sarà la “chiusura solenne della fase diocesana”, presieduta dall’arcivescovo a cui saranno consegnati i diversi elementi emersi, in vista della redazione della sintesi. In Svezia il gruppo di coordinamento del processo sinodale, guidato dal vicario episcopale Andrés Bernar, sta leggendo tutte le risposte per poter fare un riassunto di dieci pagine da inviare alla Conferenza episcopale dei Paesi nordici. Dalle 5 diocesi vicine al Circolo polare artico emergerà una unica relazione, come uno solo sarà il vescovo delegato al Sinodo dei vescovi. Sul sito della diocesi di Stoccolma è apparsa una nota: non saranno pubblicate le relazioni dei singoli gruppi, perché “il processo sinodale non riguarda chi ha detto cosa, ma cosa è stato detto” e perché una sorta di anonimato era stato promesso per garantire maggiore libertà di espressione.
Di segno opposto la scelta compiuta in Lussemburgo, dove l’équipe sinodale ha deciso di pubblicare “in tutta trasparenza” le risposte dei gruppi che hanno preso parte alla consultazione (previa autorizzazione alla pubblicazione).
Nei Paesi Bassi le diocesi hanno già concluso nelle scorse settimane il loro percorso. Il sito della diocesi di Amsterdam ha raccontato che oltre mille persone sono state coinvolte negli incontri sinodali, tra ottobre e maggio. La diocesi di Boscoducale (‘s-Hertogenbosch), oltre alle attività nei gruppi, ha attivato anche la possibilità di rispondere individualmente a un questionario in line i cui risultati sono ora analizzati da un gruppo di ricercatori della Erasmus University Rotterdam. A Breda, così come a Rotterdam, una bozza di relazione emersa dal cammino e preparata dai referenti diocesani, è in mano ai rispettivi vescovi, che dovranno “rivederla” e inviarla alla segreteria della conferenza episcopale.
E mentre si arriva alle battute finali (le relazioni devono arrivare a Roma entro la metà di agosto) in diverse Chiese, come in Danimarca e in Lettonia, la tradizionale novena di preparazione alla Pentecoste è diventata occasione per invocare lo Spirito proprio sul cammino sinodale della Chiesa nel mondo.