Le imprese nei settori energetico, alimentare e farmaceutico – caratterizzati da situazioni di forte monopolio – hanno registrato in tempo di pandemia profitti da record, mentre i salari rimangono stagnanti e i lavoratori sono esposti a un aumento esorbitante, se paragonato agli ultimi decenni, del costo della vita. Cinque delle più grandi multinazionali energetiche (BP, Shell, Total Energies, Exxon e Chevron) fanno 2.600 dollari di profitto al secondo. Sono i dati sulle disuguaglianze nel mondo lanciati oggi da Oxfam, in apertura del World economic forum di Davos.
La pandemia ha inoltre prodotto 62 nuovi miliardari nel settore alimentare. Insieme ad altre tre imprese, la famiglia Cargill controlla il 70% del mercato agricolo globale, e ha realizzato l’anno scorso il più grande profitto nella sua storia (5 miliardi di dollari di utile netto), record che potrebbe essere battuto nel 2022. La sola famiglia Cargill conta ora 12 miliardari, rispetto agli 8 di prima della pandemia. Dallo Sri Lanka al Sudan, i prezzi alle stelle dei prodotti alimentari innescano dissesti sociali e politici: secondo il rapporto di Oxfam il 60% dei Paesi a basso reddito è sull’orlo della crisi a causa del debito; l’inflazione è in aumento ovunque con conseguenze durissime per i lavoratori con basso salario. Rispetto ai Paesi più ricchi, in quelli in via di sviluppo si spende più del doppio del reddito per il cibo. La ricchezza e i redditi sono quindi sempre più concentrati: oggi 2.668 miliardari – 573 in più rispetto al 2020 – possiedono una ricchezza netta pari a 12.700 miliardi di dollari, con un incremento pandemico, in termini reali, di 3.780 miliardi di dollari. I 20 miliardari più ricchi del mondo hanno patrimoni che valgono più dell’intero Pil dell’Africa subsahariana. “Su scala globale, un lavoratore che si trova nel 50% degli occupati con retribuzioni più basse dovrebbe lavorare per 112 anni per guadagnare quello che un lavoratore nel top 1% guadagna in media in un solo anno – si legge nel report –. L’elevata informalità dell’economia e i sovraccarichi del lavoro cura hanno tenuto fuori dalla forza lavoro 4 milioni di donne in America Latina e nei Caraibi”. Oxfam chiede ai governi di “introdurre imposte straordinarie sugli extra-profitti pandemici (e sugli extra-profitti delle compagnie energetiche) per finanziare trasferimenti pubblici alle famiglie in difficoltà” e assicurare “un serio riequilibrio dei carichi fiscali”.