“Continuate ad essere coraggiosi e forti, e l’Ucraina risorgerà”. Ha pronunciato parole di incoraggiamento mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede, rivolgendosi ai rifugiati ospitati al Centro di S. Giovanni Paolo II di Leopoli. Dopo gli incontri ufficiali, mons. Gallagher, accompagnato dall’arcivescovo cattolico latino mons. Mechyslav Mokshytsky, dall’ambasciatore dell’Ucraina presso la Santa Sede, Andriy Yurash, e dal capo dell’amministrazione militare regionale di Leopoli, Maksym Kozytsky, ha visitato due centri per sfollati interni: uno presso la parrocchia di San Giovanni Paolo II a Sokilnyky e il secondo presso il monastero di S. Giuseppe.
Il rappresentante della diplomazia vaticana – si legge in una nota dell’arcidiocesi cattolica di Leopoli – ha parlato con gli ucraini che “hanno perso casa e lavoro a causa della guerra e non hanno più un posto dove tornare”. Le persone hanno condiviso, anche con grande commozione, le loro storie, spesso molto drammatiche. “Cari fratelli e sorelle – ha detto mons. Gallagher -, “è una grande gioia per me essere qui con voi oggi. Sono venuto in Ucraina per conto di Papa Francesco. Essendo qui solo da poche ore, ho visto la vostra sofferenza, ma anche il grande coraggio del popolo ucraino. Sono venuto per portarvi le parole di sostegno del Santo Padre e per esprimere la nostra solidarietà. Spero che con la fede in Cristo presente qui in mezzo a voi e con il sostegno del mondo intero, supererete tutte le difficoltà. Papa Francesco vi manda la sua benedizione; sa di tutti gli orrori accaduti in Ucraina negli ultimi due mesi. Sa anche che siete un popolo forte e nobile. Preghiamo per coloro che sono morti e per coloro che, come voi, hanno perso la casa. Continuate ad essere coraggiosi e forti, e l’Ucraina risorgerà”. “Possano i vostri figli crescere forti, fedeli e belli. Tutto il mondo cattolico sta pregando per voi. Siamo tutti con il popolo ucraino, siamo con voi!”.
A Solonets, la piccola delegazione è stata accolta dalla badessa del monastero di S. Giuseppe, suor Bernadette, che ha mostrato come vivono i rifugiati nel monastero e come “sono diventati membri della loro famiglia benedettina”. “Oggi sono qui, cari fratelli e sorelle in Cristo – ha detto mons. Gallagher -, per dirvi che Papa Francesco è testimone della sofferenza del popolo ucraino durante questa guerra e ha condannato la guerra tante, tante volte”. Al termine della visita, l’arcivescovo ha ringraziato la comunità benedettina per aver accolto gli sfollati interni e ha benedetto tutti. Oggi, 19 maggio, il capo della diplomazia vaticana si recherà a Kiev per incontrare i responsabili delle chiese cattoliche di entrambi i riti e funzionari di governo.