“La Repubblica non dimentica i suoi caduti. La memoria è parte delle nostre radici ed è ragione e forza per le sfide dell’oggi”. Lo dichiara il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 50° anniversario dell’omicidio del commissario Luigi Calabresi.
“Sono trascorsi cinquant’anni dal criminale agguato terroristico che stroncò la vita del commissario Luigi Calabresi, servitore dello Stato democratico fino al sacrificio”, ricorda il Capo dello Statto rilevando che “in figure come il commissario Calabresi sono testimoniati valori che consentono all’intera comunità di progredire, di trovare l’unità necessaria nei momenti più difficili, di sentirsi responsabile verso le nuove generazioni”.
“In questo giorno – prosegue Mattarella – si rinnova la solidarietà e la vicinanza del popolo italiano alla moglie e ai figli, costretti a pagare il prezzo più alto alla barbarie di un tempo drammatico, in cui il furore ideologico giunse all’estremo della ferocia e del disprezzo di ciò che è più umano”.
“Il coraggio, la compostezza della moglie Gemma Calabresi Milite, dei tanti familiari delle vittime dei terrorismi, sono diventati negli anni pietre miliari di una ricomposizione della comunità attorno ai principi del rispetto, di una ricostruzione paziente del tessuto civile lacerato dalle morti di tanti uomini e donne dello Stato, di dirigenti, lavoratori e dall’odio che le bande del terrore seminavano con le loro azioni e le loro parole”, evidenzia il presidente, rimarcando che “la difesa di quelle libere istituzioni che i nostri padri ci avevano consegnato è avvenuta senza rinunciare in alcun modo ai diritti fissati nella Costituzione, nostra carta di identità nazionale”. “Un insegnamento – conclude Mattarella – che non va dimenticato, prezioso per i giovani, per aiutarli a costruire il futuro di cui saranno artefici e protagonisti”.