“È una strage che non vogliamo fermare, distratti dal dolore dell’Ucraina, dove i responsabili siamo tutti noi che accettiamo che accada e pensiamo sia un freddo calcolo aziendale fatto di voci ‘ricavi’ e ‘perdite’ che però non sono solo quelle economiche ma sono quelle di vite umane che erano solo andate a lavorare”. Lo dichiara oggi il presidente nazionale dell’Anmil, Zoello Forni, di fronte alle ennesime tragedie di oggi. Un operaio, 31 anni, stava lavorando in un impianto fotovoltaico quando una scarica elettrica lo ha colpito mortalmente nella centrale di via Astura a Borgo Sabotino, a Latina; un altro operaio di 58 anni stava svolgendo dei lavori di manutenzione alla stazione di arrivo della funivia Marilleva in Trentino quando è caduto; un altro operaio è precipitato da 12 metri di altezza nei pressi della piscina comunale di Secondigliano (Napoli), mentre si trovava sul tetto in legno lamellare per un sopralluogo; 3 colleghi della raffineria Isab di Siracusa sono rimasti ustionati ed uno di loro ha gravi contusioni; un ragazzo di 25 anni stava lavorando sopra un tetto di un capannone dove è in corso un cantiere della multiservizi Iren, a Reggio Emilia, quando è caduto da nove metri di altezza.
“Oggi più che mai bisogna incrementare la prevenzione degli infortuni in tutti i settori e rafforzare le risorse addette ai controlli sul territorio come resta necessario e urgente intensificare le iniziative formative ed educative a favore dei lavoratori e dei giovani studenti, affinché l’affermarsi di una nuova cultura della sicurezza sul lavoro, nasca sin dai banchi di scuola e possa favorire la riduzione degli infortuni fra i lavoratori di domani”, sostiene Forni.
Purtroppo, “casi come quelli di oggi raramente fanno scalpore nelle cronache nazionali, mentre è proprio lo stillicidio quotidiano di infortuni e di vittime del lavoro che alimenta questa piaga dovuta alla mancata prevenzione nei luoghi lavoro. L’infinita lista di persone invalide o con disabilità da lavoro rende la sicurezza sul lavoro un tema sempre attuale e per il quale occorre un impegno congiunto, soprattutto in settori ad alto rischio, che porti a dare piena attuazione alle norme esistenti le quali, pur essendo valide, vengono disattese quotidianamente.
Siamo convinti che servono interventi concreti, sia nel breve termine – conclude il presidente dell’Anmil –, intensificando ispezioni e sanzioni, sia in prospettiva, coinvolgendo maggiormente i giovani. Entrambi sono fronti sui quali l’Anmil è fortemente attiva, perché il vero sviluppo non può avvenire sulla pelle delle persone che, con il loro lavoro, vi contribuiscono ogni giorno”.