“Si istituisca quale prestazione obbligatoria delle piattaforme un canale di contatto telematico attraverso il quale qualsiasi persona, ente, o autorità possa notificare la presenza sulla piattaforma di contenuti ritenuti illegali o inviare qualsiasi altra comunicazione di natura legale. Le notifiche e le comunicazioni inviate al contatto telematico devono essere considerate idonee e sufficienti per la formale messa a conoscenza dei contenuti segnalati”. È la prima delle proposte di riforma normativa atte a rendere più effettiva la difesa delle giovani vittime di reati informatici e a proteggere quindi centinaia di bambini e adolescenti, avanzate oggi da Terre des Hommes, durante una conferenza a Roma, alla presenza della ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti.
“Si renda effettivamente perseguibile l’autore del reato, identificandolo nei casi previsti dalla legge. La collaborazione con le autorità procedenti dovrà essere considerata una prestazione obbligatoria delle piattaforme con relative sanzioni amministrative in caso di inadempimento”, la seconda proposta.
“Sia individuata con certezza, anche per i reati commessi via social, la relativa giurisdizione, intendendosi in ogni caso commesso nel territorio dello Stato il reato posto in essere mediante l’impiego di sistemi informatici o telematici in danno di persona offesa che su tale territorio abbia la residenza, la dimora o il domicilio”, la terza.
E ancora, “sia individuata con certezza anche la competenza territoriale dei reati commessi attraverso la rete, analogamente a quanto previsto per quelli commessi attraverso trasmissioni televisive o radiofoniche, la competenza dovrà essere determinata con riferimento al luogo di residenza della persona offesa dal reato”.
infine, “si istituisca un’Autorità Garante dei Diritti degli Utenti della Rete e di Protezione dei Minori per rendere più effettiva la protezione dei minori nei casi in cui esiste oggi un vuoto di tutela, assicurando una rapida presa in carico delle segnalazioni per permettere una tempestiva rimozione dei contenuti illeciti senza costi per gli utenti e sanzioni amministrative in caso di inadempimento”.
“Le proposte che Terre des Hommes ha presentato oggi sono il risultato di un lavoro di valutazione e analisi dei limiti che, ancora oggi incontra chi cerca giustizia per i crimini di violenza sul web. Non è accettabile che a pagare le conseguenze di tutto ciò siano dei minori – afferma Federica Giannotta, responsabile Advocacy Terre des Hommes -. Il Digital Service Act emanato dall’Unione europea ci conferma che sono maturi i tempi per avviare i passi necessari a rafforzare gli strumenti di tutela delle vittime e la conferenza di oggi ci ha dimostrato come sia fondamentale l’impegno e la collaborazione di tutte le parti coinvolte: le istituzioni parlamentari e governative, le forze di polizia e le autorità giudiziarie così come i social network”.