Non ha fallito il multilateralismo in sé, bensì “un Paese (la Russia – ndr) che si è violentemente allontanato dai valori sui quali si fonda questo multilateralismo. La lezione da trarre, ancora una volta, è che il nostro successo come organizzazione – e come continente – si fonda sulla determinazione dei nostri Stati membri a investire nei diritti umani, nella democrazia e nello stato di diritto come base di un futuro giusto”. Questo scrive la segretaria generale del Consiglio d’Europa, Marija Pejčinović Burić, nell’introduzione di “Moving forward”, il rapporto annuale del Consiglio pubblicato oggi. Pensavamo che le immagini della guerra “appartenessero al passato dell’Europa. Ci siamo sbagliati. La storia è tornata nel nostro continente nel modo più crudele”, si legge ancora nel testo che, nelle sue 68 pagine, fa il punto sulle 12 priorità strategiche che l’istituzione si è data per il periodo 2021-2025. Passi avanti sono stati compiuti – e il rapporto li illustra – ma alla luce della situazione attuale, Pejčinović Burić sostiene sia giunto il tempo di convocare un quarto Vertice dei capi di Stato e di governo del Consiglio d’Europa, affinché gli Stati si impegnino “nuovamente e al più alto livello nei confronti dei valori europei e nella costruzione di un Consiglio d’Europa più forte, più unito e più coerente, che agisce nell’interesse di ogni individuo con un ruolo centrale nella sicurezza democratica dell’Europa”.