“Ringraziamo Dio per ogni persona salvata ma comprendiamo che si tratta solo dell’inizio. All’Azovstal, ormai famosa in tutto il mondo, ci sono altre decine di migliaia di persone che aspettano di essere salvate”. Alla città martire di Mariupol, S.B. Sviatoslav Shevchuk, capo della chiesa greco-cattolica ucraina, dedica un pensiero nel video-messaggio quotidiano diffuso oggi al 69° giorno di guerra. “La nostra gente – dice l’arcivescovo maggiore – sta sanguinando ma difende l’indipendenza della sua patria. Aspri combattimenti sono in corso nell’Est e nel Sud dell’Ucraina. L’intensità di quei combattimenti è difficile da confrontare con altre circostanze simili che non esistevano dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Entrambe le parti subiscono gravi perdite militari ma, sfortunatamente, il nemico non abbandona i tentativi di attaccare l’Ucraina per poter conquistare nuovi terreni. L’Ucraina si difende, e lo fa con un certo successo. Noi preghiamo il Signore Dio affinché Egli Stesso, con la Sua potenza, difenda l’Ucraina. Questa notte è stato lanciato un nuovo attacco missilistico sulle regioni di Odesa e di Dnipropetrovsk. Il terrorismo missilistico continua. Tutti preghiamo per l’evacuazione dei civili da Mariupol. Ma l’Ucraina resiste. L’Ucraina lotta. E sorprende il mondo”.