(Sofia) “La Russia sta usando il gas naturale come arma politica ed economica mentre la Bulgaria ha eseguito tutti i doveri nei confronti di Gasprom per la consegna”. Lo ha affermato questa mattina il ministro dell’energia bulgaro Alexander Nikolov dopo la notifica da parte del gigante energetico russo che da oggi 27 aprile cessano le forniture di gas per Sofia e Bucarest. “Non prevediamo restrizioni nelle forniture per l’industria e per i domicili, ci sono quantità garantite per almeno un mese in avanti”, continua Nikolov. La ragione dello stop del gas russo è la richiesta di iniziare a pagare in due tappe, tramite intermediari che convertirebbero i dollari in rubli. “Ciò non garantisce né le consegne né i soldi dei bulgari mentre lo stop del gas di Gasprom è un’infrazione grave del loro contratto e un ricatto”, ha detto invece il premier bulgaro Kiril Petkov. Il quale ha aggiunto che saranno rivisti da parte di Sofia tutti i trattati, inclusi quelli di transito di gas naturale sul territorio bulgaro verso la Serbia e l’Ungheria.
Il premier ha annunciato di aver avvisato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che gli ha assicurato che il problema delle forniture di gas per la Bulgaria “rappresenta un problema di tutta l’Ue e le azioni in risposta saranno comuni”. “Ingiustificata e inaccettabile” è stata definita la decisione russa da Von der Leyen che ha dichiarato che l’Ue è “pronta per un tale scenario che dimostra un’altra volta l’inaffidabilità della Russia come fornitore di gas”. I Paesi membri hanno studiato piani per un tale scenario e lavorano insieme in coordinazione e solidarietà. “Ci sarà una risposta europea coordinata”, ha assicurato la presidente della Commissione europea. Il primo ministro Petkov ha discusso con il suo omologo greco la situazione per il prossimo completamento della connessione con la rete greca di trasporto del gas. Fattore chiave per l’apertura del mercato bulgaro al gas liquido in arrivo nei porti del Mediterraneo.