“In questo giorno santo, pensiamo e ci preoccupiamo soprattutto di coloro che si trovano all’inferno, ma qui, sulla terra. I nostri pensieri e le nostre preghiere vanno specialmente a quelle città e villaggi ucraini che sono assediati dagli occupanti. Oggi chiediamo: ‘Dove i nostri corpi non possono passare per portare sollievo ai nostri fratelli e sorelle ucraini, vieni Tu, scendi nei passaggi sotterranei dell’Azovstal a Mariupol. Salva quelle donne e quei bambini che si trovano in un vero inferno e stanno aspettando la Tua mano liberatrice e vivificante’”. È la preghiera contenuta oggi nel video messaggio di S.B. Shevchuk, capo della Chiesa greco cattolica ucraina e dedicata ai babini e alle donne intrappolati nel bunker dell’acciaieria Azovstal a Mariupol. Giunto al 59° giorno, il conflitto – dice l’arcivescovo maggiore di Kiev – ha visto oggi e la notte scorsa momenti “molto cruenti”, “fiumi di sangue e mare di lacrime”. “Il nemico sta attaccando lungo tutta la linea del fronte”, dice Shevchuk. “Tutta l’Ucraina dell’est e del sud è in fiamme. Missili e bombe stanno colpendo, senza tregua, le nostre città e villaggi. Il nemico sembra prendere di mira le persone. Quando si tratta dei territori occupati, donne e bambini vengono catturati con la forza e deportati in Russia mentre gli uomini sono arruolati con la forza nell’esercito russo e costretti a combattere contro la loro patria”. Insieme agli ortodossi, anche la Chiesa greco-cattolica sta celebrando oggi il Sabato Santo prima della Pasqua. L’arcivescovo invoca allora una preghiera: “Dio, Tu che ti sei fatto deporre volontariamente nella tomba, risuscita insieme a noi. Benedici l’Ucraina! Benedici la terra ucraina! Prendi tutti noi per mano e conduci il nostro popolo e la nostra patria nella Tua vittoria, nella Tua Resurrezione!”. Oggi i russi hanno ripreso a bombardare l’area dell’acciaieria Azovstal mentre il sindaco della città ha denunciato il ritrovamento di un’altra fossa comune con mille cadaveri. Sarebbero circa 100 mila i civili ancora presenti a Mariupol, che prima dell’inizio della guerra aveva quasi mezzo milione di abitanti. Nei giorni scorsi, vari tentativi di creare corridoi umanitari sono falliti, mentre russi e ucraini si accusavano reciprocamente di non rispettare il cessate il fuoco necessario a realizzarli. Nel pomeriggio infine ci sono state nuove esplosioni nella regione di Odessa, dove è risuonato l’allarme aereo. L’attacco missilistico russo avrebbe al momento ha provocato almeno cinque morti.