“L’ispirazione evangelica dell’Amci ci obbliga alla verità, al rispetto, al servizio e alla costruzione di una comunione profonda frutto dei singoli doni che ognuno ha e che ognuno deve mettere a vantaggio di tutti”. Lo ha detto il card. Edoardo Menichelli, riconfermato dalla Cei assistente nazionale dell’Associazione medici cattolici italiani (Amci), nel suo saluto a tutti i soci. Nel testo, diffuso oggi, il porporato richiama il Consiglio nazionale Amci ad Assisi conclusosi il 10 aprile, domenica delle Palme, “quasi consegnando la nostra identità, il nostro
impegno e la nostra passione per il Vangelo, testimoniato nella professione medica, al mistero della Pasqua”.
Con riferimento al progetto di un rinnovato e più qualificato sito web mirante “ad una comunicazione più rapida per una comunione più intensa tra tutti gli iscritti”, Menichelli osserva: “il progetto si prefigge di rispondere, non senza difficoltà, all’annosa questione della
comunicazione che non ha trovato, anche nell’ ‘Orizzonte medico0, un’adeguata risposta”. Tuttavia, ammonisce, “esso è per la comunicazione delle attività Amci e non per la personale vanità o per il personale prestigio umano, professionale e sociale. L’Amci e solo l’Amci è la nostra comune vanità e il nostro comune vanto. La comunicazione sociale di questo nostro tempo nasconde sempre il tranello del soggettivismo e della parola inutile e non costruttiva”, mentre “l’ispirazione evangelica dell’Amci ci obbliga alla verità, al rispetto, al
servizio e alla costruzione di una comunione profonda frutto dei singoli doni che ognuno ha e che ognuno deve mettere a vantaggio di tutti”.