“La Pasqua ci porti un cuore nuovo, uno spirito nuovo, come quelli del Figlio di Dio. Sarà possibile, allora, costruire una nuova famiglia umana, essere costruttori di pace, ovunque siamo ed operiamo”. Si conclude così il messaggio di mons. Mario Toso, vescovo di Faenza-Modigliana, pubblicato come editoriale nell’ultimo numero del settimanale di informazione e cultura diocesano “Il Piccolo”.
“Quante distruzioni, quanti scenari orrendi, quante codardie da parte degli Stati, quante omissioni. Pesano sulle coscienze dei responsabili politici massacri, morti di bimbi innocenti, puri come angeli”, afferma il presule. “Non è, forse, l’inizio di un suicidio umanitario? Non si stanno solo abbattendo case, scuole, ospedali, università, centri di ricerca”, ciò che si sta compiendo “in maniera insensata, contro ogni ragione, è soprattutto lo sterminio di uomini, di madri, di nonni indifesi, di un popolo fratello nella fede”. “Chi può giustificare questo scempio? Potremo essere perdonati? Potremo rinascere come popoli che si abbracciano e lavorano insieme a costruire un mondo più giusto e pacifico per tutti?”, gli interrogativi posti da mons. Toso secondo il quale “un mistero di iniquità” ha avvolto molti e per uscirne non bastano le forze umane. Di qui l’affidamento a Dio e al Cuore Immacolato di Maria. “Ad essi – scrive il presule – abbiamo consacrato l’umanità tutta, la Chiesa, l’Ucraina e la Russia stessa, che ha invaso un popolo libero, calpestandone dignità e sovranità. Ma ciò che maggiormente inquieta sono le minacce fatte, non troppo velatamente, dell’uso di bombe atomiche e che ci porterebbe dritti verso una catastrofe nucleare, verso un gorgo di morte, con scenari apocalittici per grande parte del nostro pianeta”.
Ciò che, in tutto questo buio, “ci fa sperare con fondamento è la bontà che Dio ha seminato nei cuori degli uomini e delle donne e che si manifesta in tanti atti di accoglienza, di solidarietà. Ciò che ci consola è quanto avviene nella Pasqua della morte e risurrezione di Gesù Cristo”. Gesù “ci dice ‘farò la Pasqua da te’. Facendo la sua Pasqua da noi, tra noi, con noi – conclude Toso – Egli pone in noi, nella storia, il principio della rinascita, di una nuova creazione, del riscatto”.