Piantare un albero come segno di speranza per la primavera che inizia, come gesto di guarigione dalle ferite della guerra, come cura di una terra devastata anche dal punto di vista ambientale. Con queste motivazioni, l’Ufficio ecologico dell’arcidiocesi di Ternopil della Chiesa greco-cattolica ucraina ha lanciato una iniziativa ecologica a Zarvanytsia alla quale hanno preso parte gli sfollati che in questo centro dell’arcidiocesi hanno trovato rifugio. Provenienti da Kiev, Kharkiv, Donetsk, Luhansk, Zaporizhia e da altre regioni del Paese, i rifugiati hanno aiutato a piantare delle piantine di alberi, preparando il terreno con fertilizzanti organici. “La primavera – spiega l’ufficio ecologico dell’arcidiocesi – è sempre un momento di nuove speranze e aspettative nelle nostre vite. L’arrivo della primavera segna la fine non solo del freddo inverno, ma ispira anche ottimismo per tempi più caldi e migliori. Questi tempi migliori sono particolarmente attesi oggi dagli ucraini, nelle cui anime si annidano il freddo e gli orrori della guerra”. “Ogni pianta, ogni albero, è una creatura vivente di Dio che serve Dio, le persone e il mondo”, aggiunge p. Vasyl Shafran che insieme a p. Tverdun hanno sostenuto l’iniziativa. “Questi alberi piantati serviranno sia agli uccelli che agli animali, così come a noi stessi, che soffriamo per la mancanza di aria pulita e l’eccesso di gas serra nell’atmosfera, specialmente in questo periodo di guerra, quando la nostra natura viene distrutta su vasta scala. Che questo noccioleto diventi un monumento naturale in questi tempi difficili e dia buoni frutti per una pacifica prosperità dell’Ucraina”. L’ufficio per l’ecologia della Chiesa greco-cattolica ucraina fa sapere sul suo sito che in 47 giorni di guerra l’Ong “EKodia” ha già registrato 139 reati degli occupanti contro l’ambiente. Numerosi altri crimini non sono ancora stati classificati a causa delle ostilità ancora in corso. La maggior parte di questi crimini ha avuto luogo a Kiev, Slobozhanshchyna, Donetsk e nell’Ucraina meridionale, ma tutte le parti dell’Ucraina, compresa la regione occidentale, sono state colpite dagli occupanti. In un’intervista alla radio pubblica, Yevhenia Zasyadko, capo del gruppo di lavoro di Ekodia sulla registrazione dei crimini ambientali, ha dichiarato: “Questa guerra potrebbe causare molti morti in futuro a causa dell’acqua inquinata. Registriamo casi di contaminazione del suolo e di presenza mineraria dei nostri campi. Anche la sicurezza alimentare, i nostri terreni fertili, l’aria sono a grande rischio”. Il ministero ucraino dell’Ambiente sta negoziando per sospendere la partecipazione della Russia agli accordi internazionali (ad esempio, nella Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici). L’ufficio cattolico per l’ecologia fa sapere che ci sono stati precedenti nel mondo in cui l’aggressore ha parzialmente risarcito i danni causati all’ambiente. Ma ciò richiede una solida base di prove attestate con foto, video e testimonianze oculari. Yevhenia Zasyadko chiede l’aiuto e la collaborazione di tutti inviando alla mail – ekozlochyn@ecoact.org.ua – testimonianze e prove. L’Ufficio per l’ecologia dell’Ugcc è stato istituito nel 2007 con la missione di “formare un atteggiamento responsabile” verso la natura e “aumentare la consapevolezza ambientale nella società attraverso attività informative ed educative e iniziative pratiche”.