A Giulianova, il faro della speranza

Dal Reparto investigazioni scientifiche dei Carabinieri... fino all'altare. Ma il filo rosso della vita di don Luca Torresi, parroco a Giulianova (Te), è rimasto comunque quello del servizio, con pazienza ed umiltà. "Non sono io la strada, ma cerco di indicarla alla comunità nella quale il Signore mi ha mandato". Proprio come il vecchio faro per le barche che, nel buio, solcano questo mare.

Foto di Giovanni Panozzo

È difficile capire una vocazione. Spiegarla forse è proprio impossibile. Del resto, come diceva san Tommaso d’Aquino, “per colui che ha fede non servono spiegazioni; per colui che non ha fede, nessuna spiegazione è possibile”. Lo sa bene don Luca Torresi, 49enne della provincia di Teramo che a un certo punto della sua vita ha deciso di spogliarsi della divisa di Carabiniere del Ris (Reparto investigazioni scientifiche) per indossare l’abito talare.
In realtà oggi è più facile vederlo vestito in clergyman o con un maglioncino di lana, piuttosto che della veste ecclesiastica lunga fino ai talloni. Ma i fedeli della parrocchia della Natività di Maria Vergine a Giulianova, piccola città di circa 24mila abitanti che si affaccia sul mare Adriatico nella diocesi di Teramo-Atri, quando hanno bisogno di lui sanno sempre dove trovarlo.
La parrocchia è stata affidata a don Luca nel 2018 dopo che per oltre 60 anni era stata guidata da don Ennio Lucantoni. Proprio il vecchio parroco, scomparso nel 2018 e di cui don Luca è stato vice durante l’ultima parte del suo percorso di vita, ripeteva spesso cosa lo aveva più affascinato vedendo per la prima volta quel giovane sacerdote:

“Mi ha colpito il suo modo di pregare”.

E c’è proprio la preghiera alla base di quella che viene definita una “vocazione adulta”, visto che don Torresi viene consacrato presbitero il 30 maggio 2015 all’età di 42 anni, al termine di un percorso di discernimento che era iniziato nel 2005, di ritorno da un pellegrinaggio.

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