Da oltre 25 anni la Settimana per la vita in Germania è un’iniziativa ecumenica delle Chiese cattolica e protestante per la protezione e la dignità delle persone dall’inizio alla fine della vita. Quest’anno, la Settimana per la vita si svolgerà dal 30 aprile al 7 maggio e si aprirà sabato 30 aprile con una liturgia ecumenica in diretta televisiva dalla Nikolaikirche di Lipsia. La campagna nazionale 2022, con il titolo “Nel mezzo. Vivere con la demenza”, attira l’attenzione sulla situazione delle persone con demenza e “vuole promuovere la gestione della malattia in modo da ridurre le paure”. Responsabili della campagna nazionale sono la presidente del Consiglio della Chiesa evangelica in Germania (EkD), la pastora Annette Kurschus, e il vicepresidente della Conferenza episcopale tedesca (Dbk), il vescovo Franz-Josef Bode. Alla funzione prenderanno parte anche il vescovo di Dresda-Meissen, mons. Heinrich Timmerevers, e il vescovo della Chiesa protestante luterana di Sassonia, Tobias Bilz.
Con le attività della Settimana ecumenica per la vita 2022 le due maggiori Chiese tedesche vogliono attirare l’attenzione sulla situazione delle persone con demenza e promuovere un modo di affrontare la malattia che riduca i timori verso la malattia stessa e le condizioni che essa crea. Nel documento di presentazione della manifestazione si evidenzia che un numero in costante aumento di persone in Germania è affetto da demenza. “Non è raro che le persone con demenza soffrano di isolamento e la sensazione di non essere più le benvenute. Tuttavia, sono membri preziosi della società e dovrebbero essere in grado di sentire che vale la pena proteggere le loro vite. Anche i loro bisogni spirituali e la loro fede, come importante fonte di forza nell’affrontare la malattia, dovrebbero occupare uno spazio adeguato”. Come Chiese, è scritto nel documento, “vogliamo garantire che le persone affette da demenza e i loro parenti trovino presso di noi offerte adeguate: nella cura pastorale, attraverso servizi ed eventi sensibili alla demenza, nonché attraverso un’educazione completa”.