“La nostra preoccupazione è che i ragazzi vivano una buona esperienza, che possano andare a casa con la sensazione di aver vissuto un viaggio e un incontro significativo”. E’ l’auspicio di don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale della Cei per la pastorale giovanile, riguardo all’appuntamento del 18 aprile, quando 57 mila preadolescenti e adolescenti italiani si recheranno in pellegrinaggio a Roma per incontrare il Papa, pregando insieme a lui in una Veglia di preghiera che comincerà alle 18 in piazza San Pietro. Al centro della Veglia – che alle 16 sarà preceduta da un momento di festa a cui parteciperà anche il cantante Blanco – il brano del Vangelo di Giovanni in cui si racconta della pesca miracolosa che ha avuto luogo dopo la Risurrezione di Gesù. Il Santo Padre – ha reso noto Falabretti durante il briefing odierno nella Sala Marconi della Radio Vaticana – farà il giro della piazza e saluterà i ragazzi. Dopo il saluto del card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, comincerà la Veglia di preghiera, che seguirà lo schema della “lectio divina” ma con una particolarità: il momento della comprensione del testo sarà fatta dai ragazzi. “Alcuni di loro condivideranno che cosa questo brano del Vangelo dice alla propria vita”, ha spiegato Falabretti, aggiungendo che durante la Veglia, prima del momento di meditazione, ci sarà la testimonianza di Mattia Piccoli, il ragazzo di 13 anni nominato dal presidente Matterella Alfiere della Repubblica per la dedizione con cui ha seguito il suo papà nella malattia di Alzheimer. Il discorso del Papa sarà il momento che nella “lectio” corrisponde alla comprensione del testo. Seguirà la preghiera della pace davanti alla Madonna, la professione di fede e la benedizione finale. “Non c’è una regione debole, i numeri sono diversi ma tute le regioni hanno avuto molte più adesioni di quante se ne aspettassero”, ha detto il responsabile del Snpg rispondendo alle domande dei giornalisti sulla distribuzione geografica dei partecipanti. “La volontà di muoversi dei ragazzi è trasversale”, ha aggiunto: “Molti viaggeranno tutta la notte, molti si alzeranno la mattina prestissimo, molti si fermeranno a dormire a Roma, grazie ai numerosi gemellaggi con le parrocchie della Capitale”.