“Gesù non ha inteso la propria esistenza terrena come acquisizione di potere, come corsa al successo e alla carriera, come un imporsi sugli altri”. Nella Domenica delle Palme, a Spoleto, l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, e i fedeli si sono radunati in piazza Duomo da dove in processione hanno raggiunto la basilica cattedrale. “L’opera di salvezza e di liberazione compiuta da Gesù – ha detto mons. Boccardo – continua nei secoli. Per questo la Chiesa, che fermamente lo crede presente anche se invisibile, non si stanca di acclamare a lui nella lode e nell’adorazione”. La Chiesa, però, leggendo il racconto della passione non si limita a considerare unicamente le sofferenze di Gesù. “Essa – ha continuato l’arcivescovo – si accosta a questo mistero sapendo che il suo Signore è risorto. La luce della Pasqua fa scoprire il grande insegnamento contenuto nella passione: la vita si afferma attraverso il dono sincero di sé fino a morire. Gesù non ha inteso la propria esistenza terrena come acquisizione di potere, come corsa al successo e alla carriera, come un imporsi sugli altri. Al contrario, egli rinuncia di proposito alla sua uguaglianza con Dio, assume la condizione di servo divenendo simile agli uomini e obbedisce al progetto del Padre fino alla morte sulla croce”.