Papa Francesco è arrivato alla Grotta di San Paolo a Rabat, dopo aver avuto un breve incontro privato con i membri della Compagnia di Gesù. Al suo arrivo alla Basilica di San Paolo, il Papa è stato accolto dall’arciprete e dal Capitolo della Collegiata. Quindi scende nella Grotta e, dopo un momento di preghiera in privato e l’accensione della lampada votiva, Papa Francesco recita una preghiera a San Paolo. Al termine, il Santo Padre firma il Libro d’Onore e, mentre attraversa la chiesa di San Publio, all’interno della Basilica, saluta 14 leader religiosi. Successivamente si reca all’interno della basilica di San Paolo, dove sono riuniti malati e assistiti dalla Caritas. Dopo aver sostato davanti al Santissimo e dopo la recita della Preghiera della misericordia e la benedizione finale, nell’atto di lasciare la Basilica, il Papa saluta alcune persone e si trasferisce in auto al piazzale dei Granai in Floriana per la Celebrazione Eucaristica. La grotta di San Paolo si trova nella città di Rabat, appena al di fuori delle mura di Medina. Secondo la tradizione, è il luogo in cui San Paolo ha soggiornato nel 60 dopo Cristo, in seguito al naufragio, a causa di una terribile tempesta, della nave che lo stava portando a Roma perché venisse processato. L’apostolo rimase a Malta per tre mesi, predicando, battezzando e guarendo malati. È con lui che il cristianesimo arriva nell’isola. Oggi, alla grotta di San Paolo si accede dalla chiesa a lui dedicata attraverso una scalinata. alle pietre e alla terra della grotta sono state riconosciute virtù miracolose, mentre una lapide del 1743 attesta che per prodigio, nonostante il prelievo in notevoli quantità, il sito conserva da sempre il medesimo stato. La grotta è stata visitata da Giovanni Paolo II il 27 maggio del 1990 e da Benedetto XVI il 17 aprile del 2010, in occasione del 1950.mo anniversario del naufragio di San Paolo.
Ecco il testo della preghiera pronunciata dal Santo Padre: “Dio di misericordia, nella tua mirabile provvidenza hai voluto che l’Apostolo Paolo annunciasse il tuo amore agli abitanti di Malta, i quali non ti conoscevano ancora. Egli ha proclamato loro la tua parola e ha guarito le loro infermità. Salvati dal naufragio, San Paolo e i compagni di viaggio trovarono qui ad accoglierli gente pagana di buon cuore, che li trattò con rara umanità, rendendosi conto che avevano bisogno di rifugio, di sicurezza e di assistenza. Nessuno conosceva i loro nomi,
la provenienza o la condizione sociale; sapevano soltanto una cosa: che avevano bisogno di aiuto. Non c’era tempo per le discussioni, per i giudizi, le analisi e i calcoli: era il momento di prestare soccorso; lasciarono le loro occupazioni e così fecero. Accesero un gran fuoco, e li fecero asciugare e riscaldare. Li accolsero con cuore aperto e, insieme con Publio, primo nel governo e nella misericordia, trovarono per loro un alloggio. Padre buono,
concedi a noi la grazia di un buon cuore che batta per amore dei fratelli. Aiutaci a riconoscere da lontano i bisogni di quanti lottano tra le onde del mare,
sbattuti sulle rocce di una riva sconosciuta. Fa’ che la nostra compassione non si esaurisca in parole vane, ma accenda il falò dell’accoglienza, che fa dimenticare il maltempo, riscalda i cuori e li unisce: focolare della casa costruita sulla roccia, dell’unica famiglia dei tuoi figli, sorelle e fratelli tutti.
Tu li ami senza distinzione e vuoi che diventino una cosa sola con il tuo Figlio, Gesù Cristo, nostro Signore, per la potenza del fuoco mandato dal cielo,
il tuo Spirito Santo, che brucia ogni inimicizia, e nella notte illumina il cammino verso il tuo regno di amore e di pace. Amen”.