“Oggi, 2 aprile, l’Ucraina soffre vivendo ormai il 38° giorno di questa terribile guerra, di questa aggressione omicida contro il nostro popolo”. Lo afferma mons. Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore di Kiev, della chiesa greco-cattolica ucraina, in un videomessaggio appena diffuso. “Questa notte tutta la terra ucraina ha tremato. La nostra nazione ha di nuovo subito un massiccio attacco dei missili da parte russa. In poche ore, stando ai dati resi pubblici, stanotte dal territorio russo sono stati lanciati circa 30 razzi contro l’Ucraina. È stata colpita la città di Dnipro, la regione di Poltava, la città di Poltava, la città di Kremenchuk. Sono state attaccate città e villaggi al sud dell’Ucraina. Nel corso delle ultime 24 ore ha subito danni anche la regione di Odessa”. Shevchuk conferma che sono in corso pesanti combattimenti attorno a Kyiv, Chernihiv e Kharkiv. “La nostra patria sta sanguinando. Ogni bomba, ogni missile che cade sui quartieri residenziali delle città e dei borghi ucraini, uccide decine di persone”. Osserva: “oggi in Ucraina si perpetra il peccato di Caino. Il sangue innocente di Abele rivolge al cielo le sue grida dalle terre ucraine. Oggi Dio stesso si rivolge ai nostri assassini, ai Caini del terzo millennio, dicendo: ‘Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo!’”.
“Mi rivolgo a tutto il mondo con l’appello di ascoltare la voce del sangue che oggi si alza dalla terra ucraina al cielo. È la voce del sangue dei morti innocenti, dei civili: donne, bambini e anziani. Oggi nella nostra Chiesa è il giorno della preghiera per le vittime della guerra sanguinosa in Ucraina”.
“Secondo i dati, in Ucraina in questi giorni sono stati uccisi più di 150 bambini. Parliamo, però, solo dei dati ufficiali. Probabilmente, non sappiamo il numero esatto dei bambini uccisi. Oggi pregheremo per tutte le vittime di questa guerra”.
Il vescovo ringrazia il Consiglio delle Conferenze dei vescovi d’Europa “perché tutti i vescovi europei pregano per le vittime ucraine. La giornata di oggi è dedicata alla preghiera del Sinodo dei vescovi della nostra Chiesa. Crediamo che Signore Dio accolga questo sacrificio innocente come sacrificio di espiazione dei nostri peccati e anche affinché la pace trionfi finalmente sulle nostre terre”.
Shevchuk racconta: “È nata una nuova tradizione in Ucraina. Quando in una città o un paese ucraino arriva la salma di un soldato ucciso, le intere città e i borghi escono in strada per salutare, inginocchiati, il loro eroe. Alziamo oggi le preghiere per tutti quelli che hanno sacrificato la loro vita per l’Ucraina, difendendo la nostra nazione. Dio fermi la guerra. Dio, benedici l’Ucraina”.