Il documento elaborato dall’équipe ecumenica Nakhtar al Hayat (“Scegliamo la vita”) sul presente e il futuro dei cristiani in Medio Oriente trova il pieno sostegno del Patriarcato maronita, che lo assume e ripropone a tutti come un vero e proprio “compagno di strada”, strumento prezioso per favorire un approccio realista, non vittimista e fecondo a problemi e emergenze che connotano la condizione e la vita quotidiana delle comunità cristiane mediorientali. Sono espressioni impegnative e non formali quelle scelte dal Patriarca maronita Béchara Boutros Raï per attestare il proprio appoggio al documento diffuso a settembre da un gruppo di 11 teologi, teologhe e studiosi cristiani mediorientali e intitolato “Cristiani in Medio Oriente: per un rinnovamento delle scelte teologiche, sociali e politiche”. Secondo quanto riporta l’agenzia Fides, i contenuti del documento sono stati esposti e discussi un simposio ospitato nel pomeriggio di mercoledì 30 marzo presso la Sede patriarcale maronita di Bkerké. Aprendo i lavori del simposio, il Patriarca Raï ha suggerito i punti di forza del testo di lavoro che parte da “una diagnosi concreta e realistica della attuale condizione delle comunità cristiane mediorientali, esposta tenendo conto della storia passata, delle tradizioni teologiche e liturgiche delle Chiese del Medio Oriente e dall’attuale contesto mediorientale, con le sue luci e le sue ombre. Il documento – ha proseguito il Patriarca maronita – espone senza rimozioni emergenze e fattori di crisi che segnano il presente e il futuro delle comunità cristiane mediorientali, per poi suggerire con coraggio e spirito profetico anche quali sono le vie da seguire e i cambiamenti da sperimentare per custodire la vivacità della presenza cristiana in Medio Oriente e il suo fecondo contributo al bene dei popoli mediorientali. “Questo documento” ha concluso “offre una rotta per noi in tutte le vicende della nostra vita. Il soggetto è la presenza di Cristo stesso in Medio Oriente. E a partire da questo, il documento si offre anche come una piattaforma per guardare alle emergenze e ai problemi che riguardano la famiglia, la Chiesa, lo Stato e la società”.
Il documento elaborato dal gruppo Nakhtar al Hayat ha richiamato fin dalla sua prima diffusione grande attenzione e commenti positivi da parte di autorevoli esponenti delle comunità cattoliche mediorientali, compresi il Patriarca caldeo Louis Raphael Sako e l’Arcivescovo Michel Sabbah, Patriarca latino emerito di Gerusalemme. Le domande e anche le incertezze che aleggiano sul futuro dei cristiani in Medio Oriente – ha detto tra l’altro il Patriarca Sabbah presentando il documento “non sono innanzitutto una questione di numeri, anche se i numeri sono importanti, ma sono una questione di fede”