Autismo: Ordine di Malta, grazie al progetto “SuperAmabili” il ventenne Francesco è diventato volontario Cisom in un reparto di pediatria a Catanzaro

Francesco e la mamma (Foto Cisom)

E’ partito da qualche settimana SuperAmabili, l’ambizioso progetto promosso dal Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta – Cisom, realizzato in collaborazione con il reparto di pediatria dell’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro e l’Associazione “Le impronte del cuore”. Ambizioso così come è il protagonista di questa storia Francesco, giovane ventenne che da poco ha coronato uno dei suoi sogni, ovvero diventare volontario Cisom, il primo con disturbo dello spettro autistico a indossare la divisa rossa del Corpo.
In occasione della Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo (sabato 2 aprile), istituita nel 2007 dall’Assemblea generale Onu, il Cisom porta all’attenzione dell’opinione pubblica la storia di un ragazzo speciale non solo perché con la sua voglia di vivere e intraprendenza sta dimostrando al mondo che la diversità, in alcuni casi, è una risorsa e non un ostacolo, ma anche perché in poco tempo è riuscito a farsi volere bene da tutti all’interno del reparto di pediatria, dove è impegnato a rendere meno pesante e noiosa la degenza dei piccoli pazienti.
“È un ragazzo che amo definire speciale, è un autistico ad alto funzionamento, cosa che non gli impedisce di parlare, leggere, scrivere, fare sport e coltivare passioni, insomma di condurre una vita tranquilla” racconta sua madre Marika, anche lei volontaria del Cisom. Quando si è iniziato a parlare del progetto SuperAmabili e dell’intenzione di coinvolgere Francesco nella prima fase sperimentale, il giovane non ha avuto nessuna esitazione: “Certo mamma, metto anche io la divisa”. La sua esperienza come volontario Cisom è stata possibile anche grazie alla collaborazione con l’Associazione “Le impronte del cuore” che ha esperienza con ragazzi con disturbi dello spettro autistico e ha all’attivo altri progetti di questo genere all’interno delle strutture ospedaliere.In questa prima fase, Francesco è impegnato nel reparto pediatrico una volta a settimana, si occupa di accogliere i piccoli pazienti e i suoi genitori, giocare con loro, accompagnarli a fare esami e prelievi. “Francesco ha 20 anni e il cuore di un bambino, vederlo tornare a casa soddisfatto per quello che ha fatto per me è già una grande conquista – spiega la mamma, che poi aggiunge – La risposta dei bambini e dei loro famigliari è stata positiva, per quanto sia un ragazzo di quasi 1.90 di altezza si mostra tranquillo e accogliente ai loro occhi. Il suo modo di relazionarsi è particolare, è affettuosissimo, ha una memoria impressionante, conosce tutte le favole a memoria e gli piace leggerle ai bambini. Il mio augurio è che lui continui a stare bene, che si impegni in questo progetto che lo soddisfa e che lo fa tornare ogni giorno casa con il sorriso”.

 

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