“La drammatica attualità della guerra sta provocando angoscia nella vita di tutti, mostrandoci da vicino i suoi orrori, intollerabili e disumani, ma ci consente anche di constatare che laddove la Magistratura non ha garantita una sufficiente indipendenza dagli altri poteri la democrazia risulta gravemente incrinata, se non vanificata. Per questo va avvertito l’orgoglio della nostra democrazia costituzionale, impegnandoci ad assicurarle il massimo livello di efficienza e trasparenza in ogni sua articolazione; e quindi anche nell’amministrazione della giustizia”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando i magistrati ordinari in tirocinio nominati con D.M. 2 marzo 2021.
Per il Capo dello Stato, “occorre non smarrire mai il senso della funzione che la Repubblica attribuisce alla Magistratura, perché in essa risiede una delle più preziose risorse che la Costituzione prevede e ha voluto affidarle: l’affermazione della giustizia attraverso l’applicazione della legge”. “Ai magistrati – ha proseguito – è attribuita la tutela dei diritti e la garanzia di giustizia che vi è connessa; senza queste lo Stato democratico, fondato sull’uguaglianza e sulla pari dignità delle persone, sarebbe gravemente compromesso”. “Principale corollario dell’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge, riconosciuta dall’art. 3 della Costituzione, è l’imparzialità nell’esercizio della giurisdizione, vale a dire la capacità di assicurare la tutela dei diritti riconosciuta in modo efficace a ciascuno”, ha ricordato Mattarella, aggiungendo che “per assicurare l’integrità di questi valori la nostra Costituzione garantisce alla Magistratura autonomia e indipendenza da ogni altro potere”. “Il legame che intercorre tra le garanzie costituzionali di autonomia e indipendenza e l’imparziale esercizio della giurisdizione è indissolubile ed è di valore imprescindibile”, ha ammonito il presidente.