Colombia: attentato contro sede di polizia nella periferia di Bogotá. Padre De Roux al Sir, “non c’è alternativa a riconciliazione. Speranze per il prossimo presidente”

“Non c’è altra via rispetto alla riconciliazione”. Lo dice al Sir padre Francisco De Roux, presidente della Commissione della Verità, in seguito all’attentato perpetrato contro la sede della a Ciudad Bolívar, nella periferia sud di Bogotá. “In Colombia – prosegue il gesuita – si sono pentiti molti guerriglieri delle Farc, che rapivano i bambini per reclutarli, che effettuavano sequestri, come quello a Ingrid Betancourt. Danno prova di essere pentiti e lasciano le armi, hanno chiesto perdono. Solo il 12% di loro ha scelto la dissidenza. Anche molti paramilitari hanno chiesto perdono. Eppure a livello di opinione pubblica molti sono furiosi perché alcuni ex guerriglieri delle Farc, a causa dell’accordo di pace, sono presenti in Parlamento. Ma intanto, dopo l’accordo di cinque anni fa, 303 ex combattenti sono stati uccisi. Bisogna cercare la riconciliazione”.
Il presidente della Commissione della Verità vede segnali di speranza dalle recenti elezioni parlamentari e dalle prossime elezioni presidenziali: “Nel giorno delle elezioni, il 13 marzo, non ci sono stati crimini e questo mi tranquillizza. Sono fiducioso che il prossimo presidente della Repubblica possa essere disposto a lottare per la pace e per la difesa dei diritti umani. Secondo i sondaggi, i candidati di sinistra, Gustavo Petro, e di destra, Fico Gutiérrez, andranno al ballottaggio in giugno. Mi auguro che i candidati in campo possano davvero impegnarsi a cercare la costruzione collettiva di una pace autentica, siano disposti a fare profondi cambiamenti, come suggerisce Papa Francesco in ‘Fratelli tutti’. Mi riferisco in particolare all’attuazione di profondi cambiamenti nella giustizia nelle istituzioni governative, per superare l’impunità per i crimini e le violazioni dei diritti umani. E a cambiamenti strutturali, affinché siano rispettati i bambini e i giovani, storicamente esclusi, affinché i contadini abbiano la terra da coltivare, affinché il potere politico ed economico del narcotraffico possa essere eliminato. Tutte queste sono condizioni inalienabili per il futuro presidente, altrimenti non avremo un nuovo Paese, capace di vivere in pace”.

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