Messa nella stazione della metropolitana nel centro di Kiev. Succede anche questo nella capitale ucraina che sta resistendo da un mese agli assalti delle forze russe.
A celebrala sono i sacerdoti della Chiesa greco-cattolica ucraina, padre Giosafat Kovaliuk e padre Tom Kushka. È stato un parrocchiano della chiesa di San Basilio il Grande a Kiev, che lavora come medico alla stazione, ad organizzare la Divina Liturgia. “La maggior parte delle persone ha accolto favorevolmente questa iniziativa e ha pregato con noi. E anche se alla liturgia erano presenti fedeli di diverse denominazioni, c’era una profonda unità nella preghiera che si rivolgeva a un solo Dio”, ha detto padre Giosafat. “Per me – confida il sacerdote – è stato un momento speciale. Le persone hanno bisogno di sostegno e chiedono di poter pregare insieme per la fine della guerra, per i nostri militari e per la pace sulla nostra terra”.
La preghiera diventa così in questi luoghi di rifugio uno strumento per ritrovare la pace interiore e il silenzio. “Ci sono molte persone in questa stazione della metropolitana. Vengono qui perché trovano un posto sicuro dove stare e dove proteggersi dalle bombe e dai missili russi. Molti addirittura vivono qui”, dice p. Giosafat.
E mentre un sacerdote celebra la Divina Liturgia, l’altro confessa. In realtà, la confessione diventa un’occasione per sostenere le persone e parlare con chi chiede semplicemente di poter confidarsi con qualcuno, senza confessarsi. Ad accompagnare i sacerdoti ci sono anche le suore basiliane che hanno animato la messa con i canti.