“Ringrazio il pubblico che ha seguito ‘Don Matteo’ in tutti questi anni. Ho ricevuto amore, e ricambiato con amore. Ringrazio in particolare il produttore Luca Bernabei per avermi fatto lavorare tutto questo tempo in pace, come volevo”. Sono le parole di Terence Hill da Los Angeles, nel videomessaggio che ha rilasciato in occasione della conferenza stampa di “Don Matteo 13”, serie Tv targata Lux Vide-Rai Fiction in onda su Rai Uno da giovedì 31 marzo per 10 prime serate.
In assenza di Terence Hill, che interpreta il ruolo sacerdote più noto del piccolo schermo da ben 22 anni (dal gennaio 2000), alla presentazione in casa Rai è intervenuto il cast tutto, a cominciare dalla new entry Raoul Bova, nei panni di don Massimo, un sacerdote che entrerà stabilmente nella storia dalla 5ª puntata raccogliendo così il testimone di don Matteo. “Don Massimo – ha raccontato Bova, misurando le parole per non fare spoiler – ha un passato importante; lottava da giovane per la giustizia, con ideali alti, poi ha deciso per il sacerdozio grazie all’incontro con don Matteo”.
Proseguendo, Bova ha sottolineato: “Accettando tale ruolo mi interessava l’opportunità di sperimentare un personaggio per me inedito. Considero infatti il parroco importante perché rappresenta una figura cui affidarsi, cui rivolgersi, nella vicinanza e nella solidarietà”. L’attore ha poi aggiunto: “Non bisogna andare solo Africa per fare il prete. Si può trovare il senso della missione nella nostra realtà di tutti i giorni”.
Grande mattatore della conferenza stampa di “Don Matteo 13” è stato indubbiamente l’attore-conduttore Flavio Insinna, che è tornato a vestire i panni del capitano Anceschi (oggi colonnello). Insinna, rimarcando il valore dell’amicizia che corre tra i protagonisti e il cast tutto della serie Tv, ha precisato: “Raoul Bova non sostituisce Terence Hill. Non sostituisce nessuno. Raoul si aggiunge al cast, alla famiglia di ‘Don Matteo’”.