Questo fine settimana, una delegazione di 32 anziani indigeni, custodi della conoscenza, sopravvissuti alle scuole residenziali e giovani partiranno insieme per Roma per incontrare Papa Francesco. E’ la conferenza episcopale canadese ad annunciarlo in un comunicato parlando di uno “storico viaggio”. I delegati sono stati selezionati in collaborazione con l’Assemblea delle Prime Nazioni (AFN), il Métis National Council (MNC) e l’Inuit Tapiriit Kanatami (ITK), e – scrive la Conferenza episcopale – “portano una profonda esperienza vissuta e una conoscenza approfondita dell’eredità delle scuole residenziali e degli impatti del colonialismo, molti sono coinvolti direttamente nel percorso in atto di guarigione e riconciliazione”. I nomi dei delegati sono stati pubblicati rispettivamente dall’Afn e dalla Mnc. L’ITK, dopo aver consultato i delegati, ha deciso di non pubblicare un elenco completo di nomi, sebbene i rappresentanti parteciperanno a un briefing con i media il 28 marzo. “Come Vescovi canadesi, siamo grati a questi delegati per aver camminato con noi in questo viaggio e a Papa Francesco per la sua attenzione alle loro sofferenze e il suo profondo impegno per la giustizia sociale”, ha affermato il presidente della Conferenza episcopale canadese, mons. Raymond Poisson. Nel comunicato della Conferenza episcopale, si elencano i giorni e gli orari degli incontri privati che le singole delegazioni avranno con papa Francesco e dei briefing con i media che seguiranno. “Ci aspettiamo – dice mons. Poisson – che questi incontri privati consentano al Santo Padre di affrontare in modo significativo sia il trauma in corso e l’eredità della sofferenza affrontata dai popoli indigeni fino ad oggi, sia il ruolo della Chiesa cattolica nel sistema scolastico residenziale, che ha contribuito alla soppressione delle lingue, della cultura e della spiritualità indigene”. Le delegazioni saranno accompagnate nel viaggio a Roma da mons. Raymond Poisson, presidente del Cccb, mons. Richard Smith, mons. Donald Bolen, mons. Richard Gagnon e mons. Anthony Krótki, Vescovo di Churchill-Hudson Bay. La visita si concluderà con un’udienza finale con Papa Francesco il 1 aprile alle 12, durante la quale ai delegati ufficiali si unirà un gruppo più ampio di Popoli Indigeni provenienti da tutto il Paese. L’udienza offrirà al Santo Padre l’opportunità di “rispondere pubblicamente dopo aver ascoltato attentamente i delegati durante la settimana”. Seguirà un briefing finale con i media alle 15.30.