La comunità internazionale è costantemente interpellata dalla lotta all’”hate speech” che si concretizza in strategie operative a livello nazionale ed europeo. A fronte di ricerche sulle forme attuali del discorso d’odio, e in particolare antisemita, i media e i policy makers sono soggetti chiave nella collaborazione ad azioni concrete di contrasto. Per approfondire il tema lunedì prossimo, 28 marzo, si svolgerà all’Università Cattolica di Milano il convegno internazionale “L’hate speech nell’infosfera della comunicazione”, promosso dall’Osservatorio Mediavox sull’odio online dell’Ateneo di largo Gemelli (Centro di Ricerca sulle Relazioni Interculturali), insieme all’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (Unar) e all’Osservatorio Antisemitismo del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (Cdec). L’evento, a conclusione del progetto “MediaVox – Antisemitismo online”, è in collaborazione anche con il progetto europeo “Reason – React in the Struggle against ONline hate speech”. “Saranno illustrati i risultati di alcune ricerche sulle forme attuali del linguaggio d’odio nei social media alla luce del passato per cercare quelle linee di continuità per cui il pregiudizio di oggi, in particolare antisemita, utilizza la propaganda nazionalsocialista e fascista di ieri”, spiega Milena Santerini, coordinatrice nazionale per la lotta contro l’antisemitismo della Presidenza del Consiglio dei Ministri e direttrice del Centro di ricerca sulle relazioni interculturali dell’Università Cattolica, sintetizzano il tema che sarà trattato durante l’evento con riferimento ai social network. Infatti, le policy delle piattaforme (Facebook, Twitter, Instagram You Tube, Google, Tik Tok e altre) risultano insufficienti, anche se vietano i contenuti discriminatori e li rimuovono. “Recentemente – spiega Santerini – sono stati presi provvedimenti più severi contro la negazione della Shoah. Ma, pur considerando queste significative differenze tra la propaganda di stato di ieri e il sistema dei diritti di oggi, il quadro del discorso d’odio può essere letto anche dal punto di vista della continuità tra la propaganda nazista del passato e il pregiudizio di oggi nelle strategie linguistiche e nelle forme estetiche”. A introdurre l’incontro – informano i promotori dell’iniziativa – saranno Daniel Holtgen, rappresentante speciale del Consiglio d’Europa sui crimini d’odio antisemiti e antislamici, Milena Santerini e Triantafillos Loukarelis dell’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Uunar) della Presidenza del Consiglio dei Ministri.