Da Lourdes a Loreto e Pompei, la consacrazione di Russia e Ucraina nei santuari mariani

Preghiera, Penitenza e collegamento con la Basilica vaticana oggi, venerdì 25 marzo. Il vescovo dell'eparchia ucraina greco-cattolica in Francia: "La preghiera più forte delle armi nucleari". L'arcivescovo Dal Cin: "Sarà il nostro affidarci da figli". Mons. Caputo: "Chiamati alla speranza"

Foto Calvarese/SIR

I santuari mariani del mondo si uniranno alla consacrazione di Russia e Ucraina al cuore immacolato di Maria. Pregheranno per la pace, seguendo le indicazioni di Papa Francesco, venerdì 25 marzo. Da Fatima il card. Konrad Krajewski, da Lourdes il parroco della comunità greco cattolica ucraina. E poi, in Italia, a Loreto e a Pomepei gli arcivescovi scandiranno la preghiera alla Madonna perché cessi il conflitto in atto dal 24 febbraio scorso, alle porte d’Europa. In alcuni casi anche con un collegamento video con la Basilica vaticana, in altri solo su frequenze spirituali.

Louredes. Tutte le sere, dal 25 febbraio al 2 marzo, nella Grotta delle Apparizioni, la preghiera internazionale per la pace è stata guidata da padre Mykhailo Romaniuk, parroco della parrocchia greco-cattolica ucraina di Lourdes. Un momento che mons. Hlib Lonchyna, amministratore apostolico dell’eparchia ucraina greco-cattolica di san Volodymyr il Grande di Parigi, reputa “importantissimo”, perché “prima di tutto è una preghiera e la preghiera sempre fa bene, ci mette sulla strada giusta”. “Pregando per la Russia preghiamo per la sua conversione, come ha chiesto la Madonna a Fatima. Affinché smetta con le bugie che sta diffondendo nel suo popolo e nel mondo. Preghiamo anche per l’Ucraina, sempre per la conversione del cuore. Perché per avere la pace bisogna convertire se stessi prima di tutto. Preghiamo anche per la pace in Ucraina perché Dio dia la forza di combattere questo male che sta succedendo. Perché è veramente una battaglia del bene contro il male”.
Il vescovo offre un punto di vista politico (“sarà una battaglia per salvaguardare la democrazia, perché l’Ucraina è un Paese democratico”) e uno spirituale. “Si tratta di una guerra contro le forze diaboliche perché Sant’Ireneo diceva che la gloria di Dio è l’uomo vivente. E in questa guerra si sta combattendo contro la persona umana. E questo è contro la volontà di Dio, perché Dio vuole che noi viviamo nella pace e nella gioia e servirlo nella libertà”.

“Lourdes è una manifestazione speciale della Vergine Maria, dove lei si è rivelata come l’immacolata. Quindi la preghiera lì è ancora più importante. La preghiera continuerà finché non ci sarà la pace, la preghiera è più forte delle armi nucleari. E noi non ci fermeremo finché non ci sarà la vittoria di Dio su Satana, per l’ìntercessione della Santissima Madre di Dio”.

Loreto. Nel Santuario Pontificio della Santa Casa di Loreto, venerdì 25 marzo, alle 18, verrà celebrata la Messa dell’Annunciazione del Signore, presieduta da mons. Fabio Dal Cin, arcivescovo prelato di Loreto e delegato pontificio. In questa celebrazione il Santuario si unirà in preghiera con Papa Francesco che nella Basilica di San Pietro consacrerà all’Immacolato Cuore di Maria la Russia e l’Ucraina. Insieme al Papa si pregherà anche con il card. Konrad Krajewski, elemosiniere apostolico, che compirà il medesimo atto presso il Santuario di Fatima, come inviato dal Santo Padre. La celebrazione sarà trasmessa in diretta streaming su YouTube “Santa Casa Loreto” e sul sito del santuario. “Nel giorno della Solennità dell’Annunciazione ci ritroveremo nella Basilica della Santa Casa e ci uniremo a Papa Francesco e a tutta la Chiesa per la Consacrazione dell’umanità intera e in modo particolare della Russia e dell’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria – dice l’arcivescovo Dal Cin -. Invochiamo da Dio il dono di riconoscere e far fiorire la pace: la pace che è già in mezzo a noi, perché la pace è la presenza di Cristo. Purtroppo, molto spesso accade che, invece di custodire la pace, noi la mettiamo in pericolo”.

“Il conflitto scoppiato in Europa è specchio dei nostri piccoli e grandi conflitti che non sono altro che voler togliere Cristo dalla nostra vita. Questo affidarci a Maria e affidare tutta l’umanità in quest’ora difficile e oscura della storia è l’affidarsi dei figli a Colei che ci porta a Gesù”.Pompei. Venerdì 25 marzo, alle 17, i devoti che giungeranno nel santuario di Pompei potranno unirsi spiritualmente alla celebrazione della Penitenza, presieduta da Papa Francesco nella Basilica di San Pietro. Nel giorno dedicato all’iniziativa “24 ore per il Signore”, divenuto appuntamento abituale negli ultimi anni, i fedeli in preghiera dinanzi al Quadro della Madonna del Rosario potranno seguire la celebrazione del Papa in collegamento video grazie a un maxischermo installato in Basilica. La preghiera in santuario proseguirà poi alle 18 con la recita del rosario per la pace nel mondo e, alle 19, con la concelebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo di Pompei e delegato pontificio, mons. Tommaso Caputo. Seguirà, alle 20, l’adorazione della Croce e, alle 21, l’adorazione Eucaristica. Dalle 20 alle 22, in Basilica, saranno inoltre disponibili i confessori per il sacramento della Riconciliazione. “È con dolore che vediamo come l’uomo non abbia ancora imparato a vivere in pace – dice l’arcivescovo -. La reazione del primo momento è l’incredulità e il pensiero che non ci si possa opporre in alcun modo al fragore delle armi e alla crudeltà più cieca. Chi crede nel Signore Gesù è chiamato ad essere egli stesso sempre segno di speranza, anche nelle situazioni più drammatiche”.

“Papa Francesco ci ha ricordato, nell’udienza generale del 23 febbraio scorso, che ‘all’insensatezza diabolica della violenza si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno’. È quello che facciamo ogni giorno in Santuario: preghiamo! In modo speciale preghiamo con la recita del Rosario, meditato quotidianamente in tutti i suoi venti misteri, affidandoci alla Madonna, Madre della Pace”.

L’arcivescovo ricorda anche che “sul terreno buono della carità si costruisce la concordia tra gli uomini”. “Nelle Opere sociali del Santuario abbiamo accolto venti rifugiati, donne e bambini ucraini in fuga dalla guerra, rendendoci disponibili a nuovi arrivi. Sono entrati a far parte della nostra famiglia e faremo di tutto per restituire loro un po’ di normalità e di serenità, strappata via dall’inumanità della guerra”.

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