Operaio morto al porto di Taranto: mons. Santoro, “l’uomo è signore e non schiavo del lavoro”

(foto: G. Leva-ND)

Taranto piange un’altra vittima sul lavoro. L’incidente mortale si è verificato questa mattina, intorno alle 8, al quarto sporgente del porto. L’uomo che ha perso la vita si chiama Massimo De Vita, ha 45 anni e due figli. Ex operaio del Terminal Container Center, adesso era impegnato all’interno della compagnia portuale Nuova Neptunia. Secondo una prima ricostruzione dell’incidente, avrebbe avuto addosso un telaio di ferro che si è sganciato. A nulla è servita l’esperienza decennale nel settore. “Apprendo con sgomento di questo incidente mortale. La mia paterna vicinanza alla famiglia del giovane operaio. Questa terra – le parole dell’arcivescovo di Taranto, mons. Filippo Santoro – continua ad immolare lavoratori, vite umane sacrificate al profitto. Il lavoro dovrebbe essere occasione di promozione della dignità umana e di emancipazione sociale. Mi associo quindi all’appello accorato già lanciato da Papa Francesco: basta morti sul lavoro. È proprio importante dare dignità all’uomo che lavora, ma anche dare dignità al lavoro dell’uomo perché l’uomo è signore e non schiavo del lavoro. Mi unisco in preghiera e sono vicino alla famiglia e a tutta la città”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori