“La serenità, ravvivata dal rallentamento delle restrizioni, possa contribuire a una nuova primavera ecclesiale e sia lievito di autentica fraternità cristiana”. Lo affermano i vescovi calabresi, in un comunicato della Conferenza episcopale calabra in cui si evidenzia che “la notizia della fine dello stato di emergenza che il Governo italiano si appresta a decretare il prossimo 31 marzo 2022 è stata accolta come segno di speranza dai vescovi delle diocesi della Calabria”. La Cec, richiamando “hanno vissuto un momento fraterno di confronto per decidere alcuni orientamenti pastorali comuni”. “Il cuore dei pastori – prosegue il comunicato – si è inizialmente rivolto al particolare momento storico, segnato dal doloroso conflitto in Ucraina”, e ha unanimemente espresso “completa adesione all’atto di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria della Russia e dell’Ucraina da parte del Santo Padre Francesco, il prossimo 25 marzo”. I presuli esortano i fedeli calabresi “ad unirsi in preghiera al Santo Padre, invocando la fine del conflitto che da settimane miete vittime innocenti dall’uno e dall’altro fronte”. In vista delle celebrazioni pasquali e delle feste religiose che si svolgeranno nei prossimi mesi, si legge nel comunicato, “è vivo desiderio dei vescovi della Calabria ridare vita a tali momenti, così importanti per il cammino delle comunità ecclesiali, da vivere tenendo sempre presente i percorsi di catechesi, i momenti celebrativi e uno stile caratterizzato da scelte di sobrietà e carità”. Tali caratteristiche – hanno sottolineato i vescovi calabresi – “dovranno qualificare soprattutto la ripresa delle processioni”, mentre “in chiesa e nei luoghi chiusi, fino a nuove disposizioni, rimarranno invariate le vigenti disposizioni anti-contagio”.