“Desidero esprimere la gratitudine che sale dal profondo del mio cuore per la grande dimostrazione di solidarietà che le parrocchie con i loro sacerdoti, i privati e le associazioni hanno attuato nei confronti del popolo ucraino in fuga dalla propria terra devastata da una insensata e inutile guerra. Finora abbiamo raccolto più di 50mila euro. Sono ammirato e commosso dalla generosità del nostro popolo”. Lo ha scritto il vescovo di Casale Monferrato, mons. Gianni Sacchi, in una lettera alla diocesi per fare il punto rispetto alla raccolta fondi per l’accoglienza dei profughi ucraini in Slovacchia lanciata a fine febbraio.
“L’arcivescovo slovacco di Košice, mons. Cyril Vasil, che stiamo aiutando da quando è scoppiata la guerra, sta facendo la prima accoglienza dei profughi alla frontiera ucraino- slovacca, ma poi occorrerà far trovare da noi, come sta avvenendo in Italia e in tante parti d’Europa, quell’ospitalità fraterna che sicuramente non sarà breve”, prosegue mons. Sacchi, sottolineando che “con la Caritas diocesana ci stiamo attivando per garantire, ora nei tempi futuri, questa accoglienza che dimostra ancora una volta il cuore buono della nostra gente di fronte alle emergenze umanitarie. La situazione è in continua evoluzione e occorre avere le idee ben chiare e non dettate solo dalla forte emozione del momento”. “Ospitare dei profughi vuol dire pensare a tutto ora e per i mesi che verranno finché le cose non cambieranno”, osserva il vescovo, ricordando che “tanti sono partiti senza niente e non posseggono più nulla e quindi l’ospitalità comporta non solo farsi carico delle utenze degli alloggi dove li accogliamo, ma anche di tutte le necessità personali, dal cibo ai vestiti…”.
All’emergenza “Profughi ucraini” è dedicata la “Quaresima di fraternità” della diocesi, inizialmente prevista per la missione di don Daniele Varoli in Perù. Sarà possibile contribuire anche nelle prossime settimane.