Ucraina: G7, “schierati con popolo e governo ucraini”. Giro di vite sull’economia russa

Dopo la “Dichiarazione di Versailles”, rilasciata oggi dai leader dei 27 Paesi Ue, arriva, a stretto giro di posta, anche la presa di posizione del G7 (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti d’America). I leader delle principali economie occidentali si dicono “determinati a schierarci con il popolo e il governo ucraino che resistono eroicamente all’aggressione militare del presidente russo Vladimir Putin e alla guerra contro una nazione sovrana”. Questo attacco “immotivato e ingiustificato sta causando enormi sofferenze e una tragica perdita di vite umane, anche attraverso i bombardamenti, e i bombardamenti sempre più indiscriminati di civili nelle scuole, nelle case e negli ospedali”. “Siamo uniti nella nostra determinazione a ritenere il presidente Putin e il suo regime responsabili di questa guerra ingiustificata e non provocata che ha già isolato la Russia nel mondo”. “Esortiamo la Russia a garantire un accesso umanitario sicuro e senza ostacoli alle vittime del suo assalto in Ucraina e a consentire un passaggio sicuro ai civili che desiderano partire. Chiediamo e ci impegniamo a fornire sostegno umanitario, medico e finanziario ai rifugiati dall’Ucraina”.
Nel documento si fa riferimento alle conseguenze che l’Europa e il mondo stanno già pagando per la guerra. Si ricordano le pesanti sanzioni decise contro oligarchi ed economia russa. “Oltre ai piani annunciati, faremo ulteriori sforzi per ridurre la nostra dipendenza dall’energia russa, assicurandoci al contempo di farlo in modo ordinato e in modi che diano al mondo il tempo di assicurarsi forniture alternative e sostenibili”. Rimaniamo decisi a isolare ulteriormente la Russia dalle nostre economie e dal sistema finanziario internazionale.
Vengono quindi annunciate diverse misure: “in primo luogo, cercheremo, coerentemente con i nostri processi nazionali, di intraprendere azioni che negheranno lo status di nazione più favorita alla Russia in relazione a prodotti chiave”. In secondo luogo, “stiamo lavorando collettivamente per impedire alla Russia di ottenere finanziamenti dalle principali istituzioni finanziarie multilaterali, tra cui il Fondo monetario internazionale, la Banca mondiale e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo”. Terzo, “ci impegniamo a continuare la nostra campagna di pressione contro le élite russe, i delegati e gli oligarchi vicini al presidente Putin e ad altri artefici della guerra, nonché alle loro famiglie e ai loro sostenitori”.
In quarto luogo, “ci impegniamo a mantenere l’efficacia delle nostre misure restrittive; garantiremo che lo stato e le élite russe, gli oligarchi non possano sfruttare le risorse digitali come mezzo per eludere o compensare l’impatto delle sanzioni internazionali”. Quinto: “siamo decisi a respingere i tentativi del regime russo di diffondere la disinformazione”. Sesto, “siamo pronti a imporre ulteriori restrizioni alle esportazioni e alle importazioni di beni e tecnologie chiave alla Federazione Russa”. Settimo, “le entità russe che sostengono direttamente o indirettamente la guerra non dovrebbero avere accesso a nuovi debiti e investimenti azionari e ad altre forme di capitale internazionale”.
Infine: “continuiamo a stare con il popolo ucraino e il governo dell’Ucraina. Continueremo a valutare l’impatto delle nostre misure, anche sui Paesi terzi, e siamo pronti ad adottare ulteriori misure per ritenere il presidente Putin e il suo regime responsabili del suo attacco all’Ucraina”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Mondo