“È doveroso lavorare per il bene comune dell’Italia, in un orizzonte europeo e internazionale, con carità e responsabilità, mettendo da parte opportunismi e radicalismi, e senza soffiare sul fuoco della pur comprensibile frustrazione e della protesta sociale”. Lo ha detto il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, aprendo il seminario in corso all’Angelicum di Roma per la presentazione di “’Ditelo sui tetti’(Mt 10,27). Pubblica agenda sussidiaria e condivisa”. “Siamo in una stagione nella quale avvertiamo l’esigenza della concordia, di un dialogo che sappia abbattere i muri delle divisioni, recuperando uno spirito costruttivo di cui il nostro Paese ha immenso bisogno”, la tesi del presidente della Cei: “Necessitiamo pertanto di un’agenda che contempli al primo posto la cultura della vita, da accogliere, tutelare, curare, accompagnare in ogni sua stagione; dobbiamo ugualmente porre in primo piano la famiglia, che richiede scelte coraggiose atte a favorire la formazione dei nuovi nuclei, a sostenere i redditi più bassi, a promuovere una conciliazione tra la dimensione professionale e quella domestica. C’è bisogno di una scuola accogliente per i nostri ragazzi, di lavoro per i giovani, di efficaci tutele per le donne, di un welfare in grado di tendere la mano a tutti i soggetti fragili. Occorre dare una nuova centralità, infine, ai poveri, agli emarginati e agli sfruttati”. “Sappiamo che le preoccupazioni e le necessità del momento sono infinite, ma non possiamo fare dei passi indietro”, ha osservato Bassetti, esortando ad adottare lo sguardo del Buon Samaritano, che sa “accompagnare la vita in tutte le sue fasi, anche nella sofferenza estrema, e non procura mai la morte”.