Marzo è il mese della festa delle donne, dei “cortei delle donne”: per questo il numero di marzo di “Donne Chiesa Mondo”, il mensile de L’Osservatore Romano, è dedicato ad Egeria e alle altre pellegrine. Lo spiega l’editoriale precisando che i pellegrinaggi accompagnano “non casualmente cammini di emancipazione e verità. Già la visita delle donne al Sepolcro è un racconto fondante ‘al femminile’: sono loro le prime messaggere della Risurrezione. E nel cristianesimo delle origini conosciamo molte figure di donne che, sperimentando una maggiore libertà di movimento rispetto a quella goduta in seguito, si mettevano in viaggio verso la Terrasanta”.
Di qui “due piccoli gioielli della letteratura”, presentati dal periodico, scritti a distanza di mille anni l’uno dall’alt ro . Il primo è il Diario di viaggio di Egeria (382 circa), donna di fede e di cultura, forse monaca, forse vedova, che dalla Galizia raggiunse i luoghi della cristianità. L’altro è il Libro di Margery Kempe, resoconto di pellegrinaggio a Gerusalemme dettato nel Quattrocento da una donna cristiana, laica, sposata, analfabeta. “Oggi – prosegue l’editoriale – le spinte motivazionali delle pellegrine si intrecciano con quelle delle donne che vivono l’esperienza della migrazione”, donne che “partono, e lasciano affetti e Paesi, alla ricerca di una vita migliore e degna”. Del “pellegrinaggio dei pellegrinaggi”, quello al Sepolcro, parla Alessandra Buzzetti, mentre ad Egeria e alle altre pellegrine di Terrasanta è dedicato l’articolo di Giuseppe Perta. Laura Eduati racconta l’esperienza della mistica inglese Margery Kempe; la teologa musulmana Shahrzad Housemand Zadeh ripercorre il pellegrinaggio alla Mecca sulle orme della schiava Agar, madre di Ismaele. E ancora, tra gli altri pezzi, Santiago de Compostale e il Divino Amore. Infine la riflessione della teologa Cristina Simonelli che ha vissuto in un campo rom, intitolata “Migranti, profughi e nuove itineranze”.