“Quanto sta accadendo in Ucraina preoccupa il mondo intero. Il rischio concreto di una guerra che si voleva evitare si è purtroppo tramutato in un grave conflitto nel momento in cui è iniziato l’attacco delle forze armate russe all’Ucraina. Tutto questo turba gli animi, scuote le coscienze, aggiunge morte e drammatiche situazioni di vita alle tante che l’umanità sta già vivendo per la pandemia e per le altre “pandemie” che attraversano il pianeta: povertà, malattie, carestia, mancanza di istruzione, conflitti locali e regionali…”. Lo ha scritto il vescovo di Biella, mons. Roberto Farinella, in un messaggio alla diocesi nel quale osserva che “è responsabilità di tutti, non solo scongiurare il ricorso alle armi, ma anche evitare ogni discorso di odio, ogni riferimento alla violenza, ogni forma di nazionalismo che porti al conflitto”. Ricordando che “non c’è più posto per le armi nella storia dell’umanità!”, il vescovo ha fatto “accorato appello a tutte le comunità parrocchiali e religiose della nostra diocesi di intensificare la preghiera per chiedere il dono della pace”. “Invito inoltre ogni comunità – prosegue il testo – a pregare per tutte le popolazioni coinvolte nel conflitto, durante le messe di domenica 27 febbraio, invocando il Signore per la pace in Ucraina”. Nella serata di oggi, sabato 26 febbraio, alle 18.15, al santuario di Oropa verrà celebrata una messa per “invocare questo dono e affidare tutte le nostre intenzioni alla S. Madre di Dio, Regina di Oropa, da secoli invocata dal nostro popolo in ogni prova e tribolazione”. “La nostra preghiera unanime – ha aggiunto mons. Farinella – sia anche un segno di vicinanza alla comunità ucraina presente in diocesi, cattolica e ortodossa, fratelli e sorelle, tristemente minacciati nel loro Paese”. “Poiché la pace è un bene prezioso al quale l’umanità non può e non deve mai rinunciare invochiamo con fiducia il Signore nostro Gesù Cristo, principe della pace, e la Vergine Santissima, particolarmente venerata in Ucraina nella basilica della Madre di Dio di Zarvanytsia, perché il terribile flagello della guerra possa immediatamente finire”, ha concluso il vescovo, rilanciando “con forza” l’appello di Papa Francesco a fare “del prossimo 2 marzo, mercoledì della Ceneri, una giornata di digiuno e preghiera per la pace”.