Si allarga la risposta delle Chiese europee alla grave crisi umanitaria che si sta aprendo in Ucraina a causa della guerra. Caritas Italiana fa sapere oggi di aver messo a disposizione 100 mila euro per i bisogni immediati e “resta accanto alla Caritas in Ucraina ed alla popolazione tutta”. E aggiunge: “Si stima che nei prossimi giorni tra uno e cinque milioni di ucraini potrebbero cercare rifugio in Europa, passando soprattutto attraverso la Polonia”. “In Ucraina – si legge in una nota – la situazione è sempre più grave con la capitale Kiev sotto assedio, si temono sempre più vittime civili e il rischio di una catastrofe umanitaria. Sono già centinaia di migliaia sfollati e rifugiati nei Paesi limitrofi”. In questo quadro è sempre più difficile l’opera di soccorso della Caritas in Ucraina. Gli operatori stanno cercando di mantenere in attività tutta la rete dei centri polivalenti che sono stati attrezzati per aiutare i tanti sfollati di questa lunga crisi che ha coinvolto il paese. Attraverso questi centri e altre strutture che man mano si rendono disponibili, si stanno distribuendo generi alimentari, prodotti per l’igiene, acqua potabile, e prodotti per il riscaldamento. Si sta fornendo assistenza sanitaria, supporto psicologico, assistenza alle persone anziane rimaste sole ed accoglienza. Operatori e volontari sono mobilitati per trasportare le persone più vulnerabili in zone più sicure. Da segnalare anche la presenza di personale sanitario che negli anni si è specializzato nell’assistenza delle persone traumatizzate dalla guerra che risulta quanto mai preziosa in questo frangente. Particolare attenzione – fa sapere Caritas italiana – è rivolta ai minori, in parte alloggiati presso 22 case famiglia, ma soprattutto ai tanti bambini ospitati negli orfanotrofi pubblici. La Caritas ha messo a disposizione nella parte più occidentale del paese 5 strutture di accoglienza dove assistere questi bambini”.
Caritas italiana fa quindi il punto degli aiuti messi in campo dalle chiese dei paesi limitrofi dove si stanno riversando i profughi. Le Caritas Polonia, Moldova e Romania sono in prima fila nell’organizzazione dell’accoglienza e chiedono un aiuto per far fronte a tale emergenza. In Moldavia la Caritas ha aperto tre centri (Chisinau, Palanca e Ocnita) per 500 posti letto, mentre in Polonia la rete delle Caritas diocesane ha messo a disposizione altri 2500 posti letto. Stanno inoltre mobilitando volontari per stare vicino alle famiglie che saranno accolte nei centri predisposti dalle autorità locali. Vicinanza e solidarietà sono state espresse anche a quanti sono dovuti scappare in Russia, nella regione di Rostov, che negli anni hanno ricevuto il sostegno della Caritas diocesana locale e di Caritas Italiana. “Registriamo infine una grande mobilitazione solidale in tutta Europa”, si legge ancora nella nota, “con iniziative per la pace e di prossimità alle comunità di ucraini/e che vivono in Italia e negli altri paesi europei”. Caritas italiana ricorda che in Italia sono 230 mila gli ucraini che vivono stabilmente nel nostro paese, l’80 per cento sono donne che lavorano nei servizi di assistenza e cura. Nel rilanciare l’invito che la Presidenza della Cei ha fatto a tutte Chiese in Italia a unirsi alla Giornata di digiuno indetta da Papa Francesco per il prossimo 2 marzo, Caritas “ringrazia quanti stanno già sostenendo con generosità gli interventi umanitari in atto e rinnova l’appello alla raccolta fondi”.