“L’accensione della fiaccola di San Benedetto che porta la denominazione ‘pro europa’, assume quest’anno, e per due ragioni specifiche, un significato particolare: la prima certamente per la presenza di Mattarella che viene per la prima volta, dopo esser stato rieletto, a visitare le nostre terre e a rendere omaggio a queste zone che portano ancora sulla pelle, gravi, le ferite del terremoto. La fiaccola sarà accesa in sua presenza. Sarà dunque anche per noi comunque l’occasione per rinnovare al Presidente la gratitudine per questo gesto di grande disponibilità e responsabilità nei confronti del popolo italiano. La seconda ragione è triste. Noi accendiamo una fiaccola di pace mentre in Europa spirano venti di guerra”. A dirlo al Sir è mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto – Norcia, commentando l’accensione della fiaccola, benedetta mercoledì dal Papa, che avverrà oggi all’interno del cantiere della Basilica di San Benedetto a Norcia, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “La preoccupazione che abita il cuore di tutti – ha spiegato il presule – , non solo delle istituzioni, attribuisce a questa fiaccola un significato tutto particolare. Al di là del gesto in sé simbolico, la fiamma ci dice il desiderio e il bisogno di pace per tutti paesi, nelle diverse parti del mondo, segnati dalla guerra e oggi in particolare per questa zona dell’Europa a noi così noi vicina. San Benedetto ci insegna la convivenza reciproca, la responsabilità degli uni nei confronti degli altri, l’impegno di tutti per il bene comune”. “Dobbiamo affidarci alla sua intercessione – ha concluso mons. Boccardo – affinché ottenga da Dio dono dello Spirito Santo che è spirito di Sapienza e di Giustizia. Spirito di pace per i governanti delle nazioni, chiamati a ad assumere decisioni gravi e delicatissime in queste ore. Da parte nostra assicuriamo il sostegno della preghiera e della solidarietà a tutti coloro che stanno affrontando momenti particolarmente tragici della loro esistenza in queste terre così particolarmente ricche di tradizione cristiana. Il Papa ha detto che vedere cristiani che si fanno la guerra ‘fa male al cuore’. Preghiamo allora affinché anche i cristiani imparino a vivere gli uni con gli altri”. Per l’occasione mons. Boccardo ha composto una preghiera, letta durante l’accensione, in cui si ricorda San Benedetto “messaggero di pace e maestro di civiltà” che “cementò quella unità spirituale in Europa in forza della quale popoli divisi sul piano linguistico, etnico e culturale avvertirono di costituire un solo popolo… L’esempio di san Benedetto riconduca l’umanità inquieta sul cammino della vera pace”.