Michael Nazir-Ali (teologo): “La presenza della fede cristiana e dei suoi valori nello spazio pubblico è importantissima”

È stato un discorso ad ampio raggio, partito dall’alienazione e dall’ansia che caratterizzano la nostra epoca, che ha toccato temi come la fede, la capacità di perdono, l’amicizia e l’amore coniugale quello fatto dall’ex vescovo anglicano di Rochester, Michael Nazir-Ali ai “Keys”, “Le chiavi”. Così si chiama l’associazione dei giornalisti e scrittori britannici, nata negli anni trenta e ispirata dalla figura di G.K. Chesterton, che si riunisce ogni mese a Londra nella chiesa dei Gesuiti di Farm Street

(Foto ANSA/SIR)

È stato un discorso ad ampio raggio, partito dall’alienazione e dall’ansia che caratterizzano la nostra epoca, che ha toccato temi come la fede, la capacità di perdono, l’amicizia e l’amore coniugale quello fatto dall’ex vescovo anglicano di Rochester, Michael Nazir-Ali ai “Keys”, “Le chiavi”. Così si chiama l’associazione dei giornalisti e scrittori britannici, nata negli anni trenta e ispirata dalla figura di G.K. Chesterton, che si riunisce ogni mese a Londra nella chiesa dei Gesuiti di Farm Street.

Accolto in piena comunione con la Chiesa cattolica lo scorso ottobre, Nazir-Ali è un teologo di fama mondiale che sarebbe potuto diventare Primate anglicano, guida teologica di oltre ottanta milioni di fedeli in tutto il mondo. Tony Blair, però, nel 2002, gli preferì Rowan Williams. Già assistente del Primate anglicano Robert Runcie, vescovo di Rochester e poi Lord spirituale, uno dei 26 a sedere nella Camera alta di Westminster e a rappresentare la parte più prestigiosa della Chiesa di Stato inglese, Nazir-Ali è stato ordinato sacerdote cattolico dal Primate di Inghilterra e Galles Vincent Nichols sempre lo scorso ottobre.

“Una comunità tradizionale, dove si continua ad abitare e lavorare nello stesso luogo in cui si è nati, è ormai una rarità nel nostro mondo”, ha esordito il teologo, “Nella nostra società sono frequenti esperienze di alienazione e di ansia o dipendenza non sana da alcol, droga o comportamenti consumistici. Non abbiamo alcun controllo sul prodotto del nostro lavoro. Esiste un divario tra le nostre emozioni e il nostro essere morale e il mondo che ci circonda. Manca la possibilità di dare significato alla nostra vita in un contesto più ampio. Anche il senso di colpa è un tema ricorrente. Basti pensare ad “Espiazione”, il titolo del romanzo di Ian McEwan. Sono punti di frattura che, in alcune persone, provocano malattie psichiche”.

Dentro questo orizzonte molto negativo, per l’ex vescovo anglicano è il Vangelo che porta un messaggio di speranza.

“L’esperienza che possiamo non soltanto essere perdonati, ma, anche, a nostra volta, perdonare altri, che è dovuta al rapporto di amicizia che esiste tra noi e Dio e che è stata resa possibile dal sacrificio di Gesù sulla croce”. L’ex vescovo anglicano ha, poi, parlato di come la società britannica, una volta caratterizzata dalla generosità e da rapporti solidali tra le persone, costruiti sulla fiducia reciproca, sia stata, dagli anni settanta, segnata dall’ansia di arricchirsi e dallo sfruttamento dei più poveri.

E ha raccontato un aneddoto. “Una volta ho partecipato al programma radiofonico del quarto canale di Bbc radio ‘Any questions’, insieme a Boris Johnson, che, prima di cominciare, si è girato verso di me e mi ha detto: “La ricerca sfrenata di soldi è un fatto positivo vero vescovo? Perché arricchisce le persone”. “Si. Arricchisce poche persone”, gli ho risposto, “Ma impoverisce moltissimi altri. Li lascia nei debiti per generazioni senza che riescano a trovare una via d’uscita”.

L’ex vescovo anglicano ha poi parlato del bisogno di spiritualità e di significato che caratterizzano tutti gli esseri umani e ha citato alcuni scienziati che vedono nell’ordine dell’universo una prova dell’esistenza di Dio.

“Perché il secolarismo è così ostile al cristianesimo?”, si è chiesto Nazir- Ali, “Perché la visione cristiana è l’unica vera alternativa alla secolarizzazione radicale che si è diffusa in Occidente. Una visione razionale di un universo ordinato e prevedibile alla quale la realtà risponde”.

“Anche una visione progressiva e ordinata del tempo va fatta risalire alla Bibbia”, ha spiegato il famoso teologo, “perché prima del cristianesimo il tempo veniva pensato in modo ciclico”.

Il teologo ha concluso il suo intervento affermando che

il messaggio cristiano sta alle origini della civiltà occidentale, che rischia di perdersi senza di esso,

e che è importante che questo messaggio occupi uno spazio pubblico.

“Se sorgono conflitti etici sulla dignità inalienabile della persona umana, si tratti di legislare sugli embrioni o sul suicidio assistito, il secolarismo non ha una risposta”, ha detto Nazir-Ali, “Qualsiasi protezione della dignità umana è radicata nella tradizione giudaico cristiana. Lo stesso va detto del concetto di uguaglianza e di come rafforzarlo e difenderlo. All’apparenza gli esseri umani non sono per nulla uguali. Perché diciamo che lo sono? Questo concetto va fatto risalire all’idea che siamo stati creati a immagine di Dio e non ci può essere altra base”.“La presenza della fede cristiana e dei suoi valori nello spazio pubblico è importantissima. Altrimenti verremmo privati di qualsiasi dimensione morale e spirituale”, ha concluso l’ex vescovo anglicano, “Sono convinto che soltanto il cristianesimo possa fermare la diffusione di visioni totalitarie del potere molto pericolose”.

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